Il fiume Chiese e la sua valle sono stati il tema centrale di un’audizione avvenuta a Palazzo Pirelli in Commissione Agricoltura.
Nel corso dell'audizione Mirko Savi, ambientalista, da sempre attivo sul territorio di Asola, ha posto l’accento sulla necessità di sensibilizzare i cittadini a salvaguardare il patrimonio ambientale del grande bacino idrografico del Chiese promuovendo l’iniziativa “Cammino al passo del Chiese” della quale è ideatore e chiedendone al Consiglio regionale il patrocinio. L’idea è quella realizzare un sentiero segnato che consenta di percorrere a tappe l’intera asta del fiume per riscoprirne la bellezza e ripulirne gli argini spesso imbrattati dagli incivili.
All’appello del Savi ha fatto eco Gianluca Bordiga, Presidente della “Federazione Associazioni che amano il Fiume Chiese ed il suo lago d’Idro” il quale ha aggiunto come l’irrigazione dei campi per la coltivazione intensiva, così concepita, sia dannosa per l’intero bacino idrografico perché agisce mediante un sistema, cosiddetto a scorrimento, originato tra il Settecento e l’Ottocento che provoca lo spreco di enormi quantità d’acqua. E’ necessario un impegno a livello sovraregionale che consenta di realizzare una gestione oculata della risorsa idrica valutando i fabbisogni dell’agricoltura e le criticità delle riserve d’acqua del fiume Chiese e del lago d’Idro.
L’area geografica del Chiese presenta innegabili bellezze naturalistiche che coesistono però con alcuni problemi di carattere ambientale e idrogeologico. Il fiume Chiese, corso d’acqua di 160 chilometri, nasce dal Monte Fumo in Trentino, nel gruppo dell’Adamello, percorre le valli di Fumo e di Daone e forma i laghi artificiali di Malga Bissina, di Malga Boazzo e di Ponte Morandino. A Pieve di Bono entra nella Valle del Chiese. Più a sud si immette nel lago d’Idro entrando in Lombardia nella Provincia di Brescia. Uscito dal lago, percorre la Val Sabbia ed entra in pianura fino a giungere presso la mantovana Asola e confluire, infine, nel fiume Oglio.
Il bacino del Chiese costituisce uno dei maggiori esempi di sfruttamento idroelettrico montano. Sono ben quattro, infatti, i bacini artificiali che si susseguono a breve distanza in territorio trentino e sono tre le centrali idroelettriche presenti senza contare altri impianti di sfruttamento presenti nell’area lombarda.
La valle offre numerose opportunità di svago per gli amanti dello sport e della natura, dalle cime innevate del Ghiacciaio dell’Adamello ai suoi laghi, dai percorsi di mountain bike al canyoning, dalle pareti di arrampicata della diga di Bissina al relax di una gita in battello sul lago d’Idro, dalla fauna e flora rigogliosa alle tante cascate, se ne contano ben 140 nell’intera valle.
Per info: https://www.visitchiese.it/it/