Letizia Caccavale: “Parità salariale per riconoscere pari dignità alle donne”

Mancano pochi giorni alla fine di questo difficile 2020. E mentre il Covid continua a influenzare le abitudini in tutto il mondo, gli esperti hanno già evidenziato come le ricadute economiche dovute alla pandemia stanno avendo un effetto regressivo sulle donne lavoratrici e sulle loro famiglie” – dichiara Letizia Caccavale Presidente Consiglio Pari Opportunità (CPO).

È da qui che vogliamo ripartire, nel 2021, con il Consiglio Pari Opportunità, dalla consapevolezza che per rafforzare e favorire il ruolo sociale ed economico delle lavoratrici è necessario puntare anche sulla parità salariale quando si ricoprono responsabilità analoghe ai colleghi uomini con le stesse competenze professionali. Un impegno nato anche dal confronto con le realtà lombarde vincitrici del Premio Parità Virtuosa 2020, per essersi distinte, durante l’emergenza Covid, nell’aver applicato sistemi e tutele innovative in tema di welfare, in particolare nei confronti delle lavoratrici madri.”

Secondo l’indagine commissionata a BVA-Doxa da eToro, la piattaforma di investimenti multi-asset, solo 4 donne italiane su 10 affermano di essere completamente indipendenti economicamente, mentre tra le mura domestiche invece, la gestione dell’economia è “rosa”, con il 66% delle donne che amministra il capitale famigliare. Le donne italiane rappresentano il 42,1% degli occupati complessivi del paese e il tasso di attività femminile è del 56,2% (gli uomini che lavorano sono il 75,1%). Insomma, dopo la Grecia, siamo lo stato con meno donne occupate in Europa, sottolinea la ricerca eToro.

Abbiamo visto come la crisi generata dal Covid-19 – aggiunge la Presidente del CPO – ha ampliato il divario delle disuguaglianze tra lavoratrici e lavoratori anche per la parità salariale: molte madri hanno rinunciato al lavoro per seguire i figli a casa da scuola. La dipendenza economica delle donne inizia quando si abbandona il posto di lavoro per seguire i figli, la casa o i genitori anziani. Molte donne non lasciano un compagno violento perché non hanno alternative, ovvero non hanno i mezzi economici per vivere. Ci sono poi situazioni che non sfociano nella violenza, ma se una donna non può contare sul proprio stipendio, se non ha mezzi di sostentamento che le garantiscano una via di uscita, allora vive comunque in una posizione di subordinazione. Uno dei modi per uscire dalla dipendenza economica è quello di raccontare e di portare alla luce le best practice come, ad esempio, le politiche di welfare aziendale messe in campo dalle imprese che abbiamo conosciuto nelle due edizioni del Premio Parità Virtuosa. Un ulteriore esempio virtuoso emerso nel 2020 è quello di Ferrari, prima azienda italiana che ha garantito la parità salariale tra uomini e donne che ricoprono le stesse mansioni” – conclude Letizia Caccavale.