Torri, orologi e campane di Lombardia, opere che scandiscono genio e storia dei territori

Dietro al dilemma “cromatico” dell’emergenza sanitaria, in attesa che la “curva” diventi un rettilineo di fine lockdown, è tempo di appuntare in agenda altre nuove idee e proposte per vivere più serenamente il post-pandemia. Tra le escursioni storico-culturali più interessanti sul territorio, la visita alle torri, orologi meccanici, campane e meridiane di Lombardia è un’esperienza da vivere anche nell’arco di un solo giorno. Sin dal loro primo apparire sul finire del Duecento, gli orologi delle torri rappresentavano il simbolo privilegiato per l’esposizione degli emblemi del potere politico-economico. I primi realizzati erano privi di quadrante e segnale sonoro. L’ingegno degli architetti, artigiani e artisti trovò allora fertile terreno nella realizzazione di nuove meccaniche di precisione e nella decorazione di torri e campanili. Nella provincia bergamasca, la Torre Civica di Bergamo si erge nel cuore della Città Alta. Per secoli centro politico della città orobica, si colloca a fianco del Palazzo della Ragione e del Palazzo del Podestà. La torre (52,76mt) alla sua sommità ospita la più grande campana della Lombardia (1656) che in raccordo con la campana mezzana (1949) e la campana piccola (1474) scandiva la chiusura delle porte lungo le mura della città durante la dominazione veneta. Il “Campanone” ha un diametro di 2.07mt e il peso stimabile in circa 5580kg (da solo il battente pesa 300kg). La meridiana pubblica del Palazzo della Ragione di Bergamo venne realizzata nel 1798 dall’abate Giovanni Albrici che scelse il portico del Palazzo Vecchio come luogo ideale dove tracciare la linea della meridiana. A Brescia, nella centrale piazza della Loggia, si trova la Torre dell’orologio eretta nel 1540-1546 su progetto dell’architetto Lodovico Beretta. Al suo interno, la torre ospita l’orologio astronomico meccanico della città (1544-1546) realizzato da Paolo Gennari da Rezzato con quadrante e timpano opera di Giovanni Jacopo Lamberti. Sulla parte superiore, presenta due aste e una campana in bronzo con due automi "i màcc de le ure”, ovvero Tone e Batista “i matti delle ore" che scandiscono il tempo. L’orologio Astrario di Brescia è l’ultimo dei tre realizzati dalla Serenissima Repubblica di Venezia dopo quello di Padova e Venezia. L'orologio pubblico a campane di Brera-Milano (1743) si trova nella loggia superiore del cortile d'onore del palazzo di Brera. La sua storia inizia con quella delle sue due campane: la più piccola fusa nel 1743, la grande fusa nel 1744. I loro rintocchi assunsero un’importanza storica con la riforma della “Misura del tempo” del maggio 1786 voluta dal Regio Imperiale Consiglio di Governo della Lombardia Austriaca per sancire il passaggio dall’ora italica al sistema del nord Europa. Fu così che nel 1786, si diede l’ordine agli astronomi dell'Osservatorio di Brera di realizzare una meridiana ufficiale all’interno del Duomo: una striscia d'ottone integrata nel marmo pavimentale della Basilica che ancor oggi attraversa la navata e risale per 3mt sulla parete a nord, fino alla parete sud, dove, a un’altezza di quasi 24mt dal pavimento, un foro appositamente creato, proietta un raggio di sole visibile per circa mezz’ora lungo la striscia d’ottone della meridiana. La Piazza Ducale di Vigevano (PV), costruita nel tardo 400 e di notevoli dimensioni (134mt x 48mt), ospita la Cattedrale, il Duomo dedicato a Sant’Ambrogio, il Castello e la Torre del Bramante alta 55,72mt, costruita nel 1198 per volontà di Ludovico il Moro. Al suo interno vi erano le campane e l’orologio con ruote e ingranaggi. La torre venne ricostruita da Donato Bramate alla fine del XV secolo, a imitazione della Torre del Filarete-Castello Sforzesco di Milano. L’opera consisteva nella sovrapposizione di tre piani digradanti verso l'alto. La sezione superiore ospitava l'orologio con i suoi meccanismi mentre nell'ultima si trovava il seicentesco “Campanone”. Il Torrazzo di Cremona è una delle torri campanarie medievali più alte d’Europa (112,54mt) venne costruita a doppia canna (due torri inserite l’una nell’altra) con una salita di 502 gradini. Nel Torrazzo è inserito uno degli orologi astronomici più grandi del mondo. Il quadrante con diametro di 8,20mt è stato realizzato dai cremonesi Francesco e Giovan Battista Divizioli tra gli anni 1583-1588. Sul quadrante è illustrata la volta celeste con le costellazioni zodiacali attraversate dal moto del Sole e della Luna. La Torre dell'Orologio di Mantova è una costruzione rinascimentale situata in piazza delle Erbe. Si erge tra il palazzo della Ragione e la rotonda di San Lorenzo (1472-1473), opera dell’architetto fiorentino Luca Fancelli. L'orologio astronomico è invece opera del matematico mantovano Bartolomeo Manfredi. Il meccanismo rilevava le ore ordinarie, degli astrologi e dei pianeti e il percorso del sole attraverso i segni dello Zodiaco e le fasi lunari.