Animali ai tempi del Coronavirus: gli “angeli” dei 4 zampe

A Milo è stato donato dai volontari il cibo ipoallergenico di cui aveva bisogno e che la sua famiglia non riusciva a comprare, Zeus e Zaira sono stati portati a spasso durante la quarantena. Passeggiate coi volontari ne ha dovuto usufruire anche Bruto, dolcissimo corgi di 6 anni. Il gatto Fred e la cagnolina Chicca, 18 anni, hanno trovato una nuova casa dopo aver perso i rispettivi padroni a causa del coronavirus, Luna ha trovato una famiglia temporanea durante il ricovero del proprietario e Birbina è stata adottata dopo che la sua “mamma” novantenne è entrata in Rsa. La dolce Vale, una micina gravemente malata, è stata accompagnata dai volontari nelle visite dal veterinario fino al suo ultimo viaggio verso “il ponte dell’arcobaleno”. La sua famiglia, positiva al covid, non poteva uscire di casa.
Sono tantissime le storie che si intrecciano tra persone e animali in questo periodo di emergenza, che spezza anche il rapporto tra cani, gatti e i loro amici. Storie di amicizia e solidarietà prima di tutto. Storie di chi sceglie di aiutare famiglie e persone sole, prendendosi cura dei loro animali domestici e al tempo stesso portando generi alimentari e medicine a domicilio.
In Lombardia sono iscritti regolarmente all’anagrafe 216.435 gatti e 1.670.38 cani. Di questi ultimi, 104mila nella sola città di Milano, 14mila a Monza e 123mila nella provincia di Varese.
Diverse sono le attività messe in campo da associazioni di volontariato, che operano in accordo con i comuni, occupandosi del benessere dei nostri amici a quattro zampe. Tra le più attive sul territorio ci sono Leidaa, Lega per la difesa degli animali e ambiente, e FIBA, la Federazione italiana per il benessere dell’animale.
Dalle passeggiate alla ricerca di “stallo” presso famiglie disponibili a ospitare i cani, che attendono di tornare a casa dai loro proprietari o di essere adottati, fino alla consegna a domicilio di cibo e medicinali.
A Milano e in Lombardia – sottolinea Gianluca Comazzi, consigliere di Forza Italia e da sempre attento alle problematiche che ruotano attorno ai 4 zampe –  operano tante realtà. Dall’inizio della pandemia centinaia di volontari si sono impegnati a titolo gratuito per offrire assistenza ad anziani e categorie fragili. La positività al covid è la principale causa che impedisce alle persone di uscire di casa per una passeggiata con il proprio cane. Per ovviare a questo problema le associazioni si sono mosse sin da subito. Oltre a concedere qualche ora all’aperto agli animali domestici, i volontari si premurano anche delle condizioni dei loro proprietari, occupandosi, se serve, dell’acquisto di medicinali o alimenti. Le istituzioni hanno il dovere di promuovere e incentivare questo servizio essenziale”.
Grazie anche alla collaborazione di associazioni animaliste di Borgo Virgiliano, che hanno messo a disposizione alloggi e box, il Comune di Mantova ha attivato un servizio gratuito di accoglienza destinato al ricovero di cani e gatti di proprietà di pazienti covid che non sono in grado di poter accudire al loro amico e non hanno alternative. Accanto a questa iniziativa, per l’assistenza quotidiana a domicilio, ci sono poi i volontari del canile, del gattile comunale e della LAV, la Lega Anti Vivisezione. Nella sola città di Mantova, nel 2020, risultano iscritti 5585 cani e 1366 gatti e il Comune, proprio per rispondere alle esigenze dei cittadini, ha istituito l’Ufficio per i diritti degli animali che si occupa di promuovere la corretta convivenza di uomini e 4 zampe. 
Antonella, referente della FIBA per la Provincia di Milano, ci spiega che “se la situazione non è grave, il cane è preferibile tenerlo a casa per evitare traumi, ma in alcune situazioni è necessario trovare una diversa soluzione soprattutto per i pelosi compagni di persone anziane e sole che vengono ricoverate. Se invece possono curarsi a casa, allora, oltre ad accudire cani e gatti, aiutiamo le famiglie recuperando per loro generi alimentari e medicine”.
Mina, della sezione Leidaa di Varese, ci dice che da febbraio a oggi sono stati aiutati circa 4000 cani: “La cosa minima è la passeggiata durante la quarantena ma abbiamo dovuto anche cercare nuove famiglie per i quattro zampe di chi è stato ricoverato. Purtroppo – conclude commossa – è capitato che i proprietari non siano più tornati dall’ospedale e abbiamo dovuto attivarci per garantire un’adozione”.
Barbara della sezione Leidaa di Monza e Brianza precisa che al servizio di consegna di cibo e medicinali si affianca anche quello di supporto nelle spese e cure veterinarie: “Se necessario li accompagniamo anche dal veterinario ma il problema più grande è che aumentano le famiglie che non riescono a sostenere le spese relative a interventi, profilassi, medicine. Era una cosa preesistente al covid, ma con questa emergenza la situazione è decisamente peggiorata anche nella nostra provincia”.
Non mancano anche iniziative di raccolta cibo, come spiega Bruno della Leidaa di Bergamo“Promuoviamo tutto l’anno collette alimentari nei supermercati e nelle catene pet e ora che non è possibile organizzarle, i negozi si sono però ugualmente resi disponibili ad allestire dei cestoni vicino alle casse per raccogliere cibo da donare a chi è in difficoltà. L’ultima volta ne abbiamo recuperato otre due tonnellate”.
Le attività sono tutte su base volontaria. In Provincia di Varese, per esempio sono 15 le famiglie che hanno dato la propria disponibilità a Leidaa per ospitare fido in fase di stallo (per esempio nel caso di ospedalizzazione) o in attesa di adozione (se il proprietario muore o non è più in grado di badare al proprio animale); l’associazione FIBA parla di 500 volontari su Milano e provincia e sottolineano che spesso sono anche le famiglie aiutate nel momento di difficoltà a proporsi successivamente di dare una mano.
Dalla Leidaa di Monza e Brianza (che attualmente segue 10 pelosi) ci fanno sapere che nella prima ondata di marzo l’associazione contava sull’operato di 30 persone.
Da sempre – ha concluso Comazzi – sono in contatto costante con i volontari per segnalazioni, richieste e interventi. In questo momento difficile non possiamo permettere che cani e gatti vengano trascurati o siano confinati dentro le quattro mura delle abitazioni: voglio ringraziare di cuore tutte le persone che sacrificano una parte del loro tempo libero per prendersi cura di loro”.
Accanto al mondo canino, lo vogliamo ricordare, ne esiste un altro, altrettanto importante e numeroso, che è quello delle colonie feline, gruppi di mici disseminati in tutte le aree cittadine e assistiti da volontari. Nella città di Milano ce ne sono 500, a Monza almeno 170 e a Mantova 61 con 57 volontari che se ne occupano. 
In provincia di Varese sono infine attive 25 associazioni che si occupano di gatti senza famiglia.

Per saperne di più:
https://www.fibaitalia.it/la-federazione
https://leidaa.info/
http://www.comune.mantova.gov.it/index.php/ufficio-diritti-degli-animali
https://www.lav.it/sedi/mantova/chi-siamo-145