Le interrogazioni e le interpellanze trattate nella seduta dell’1 dicembre

Nella seduta dell'1 dicembre, il Consiglio regionale ha trattato in apertura alcune interrogazioni e interpellanze.

Funivia di Monteviasco (Varese)

Entro il prossimo agosto è previsto che venga rimessa in funzione la funivia di Monteviasco (Va). L’argomento è stato al centro di un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, illustrata da Roberto Cenci. L’impianto, che collega la frazione di Monteviasco con il Comune di Curiglia è fermo da due anni e così il piccolo paese è raggiungibile solo a piedi attraverso un percorso nei boschi. Nel documento si sollecita il dialogo con l’Agenzia per il trasporto pubblico locale del bacino di Como, Lecco e Varese per ripristinare nel più breve tempo possibile l’impianto, organizzandone il funzionamento in modalità di emergenza.
L’Assessore ai Trasporti Claudia Terzi ha innanzitutto ricordato che Regione ha già stanziato per la funivia 287.200 euro. Terzi ha poi indicato le nuove scadenze prima della riapertura, considerando anche che una recente frana ha ulteriormente complicato la situazione: entro il 30 marzo 2021 dovrà essere conclusa la progettazione, entro il 15 luglio verranno eseguiti gli interventi e infine il nulla osta finale è previsto per il 23 agosto 2021.

Corse di Ferrovie Nord sospese

Quali corse di Trenord saranno soppresse e per quanto tempo? Chiarezza e puntuale informazione sulla riduzione delle corse di Ferrovie Nord, in relazione all’emergenza epidemiologica: è la richiesta contenuta nell’interrogazione del PD, illustrata da Matteo Piloni. L’Assessore Claudia Terzi, nella risposta, ha rilevato le difficoltà di Trenord, con circa 120 dipendenti assenti e una riduzione del traffico che si attesta sui 270mila viaggiatori a novembre (contro i 320/340mila in tempi normali). Terzi ha poi ha fornito ai Consiglieri un elenco dettagliato delle soppressioni e delle riduzioni sulle linee.

Provvedimenti per riaprire la didattica in presenza

La riapertura delle scuole deve essere una priorità e deve essere fatta in sicurezza. La didattica a distanza non è il modo di fare scuola, non è formativo e non mette tutti nelle stesse condizioni”. Questo il senso della interrogazione presentata dal gruppo PD e illustrata da Paola Bocci, che ha toccato anche le questioni “di sistema” del potenziamento del Trasporto pubblico, del tracciamento dei contagi, dei presidi sanitari nelle scuole e della formazione di personale competente che possa fare da ponte con le ATS.
L’Assessore Giulio Gallera, nella risposta, ha affermato che “abbiamo fatto molto lavoro, anche dopo la chiusura delle scuole, per prepararci alla riapertura” e ha citato, fra l’altro, l’acquisto dei test antigenici e il potenziamento dei punti tampone ad accesso diretto (drive throught). Riguardo al trasporto pubblico, l’Assessore ha riferito del tavolo che si è tenuto con l’agenzia del TPL e ha indicato come essenziale lo scaglionamento degli orari e il mantenimento di forti quote di smart working dove possibile.
Bocci si è dichiarata non soddisfatta, poiché a suo parere sono mancate le indicazioni di ciò che la Regione ha concretamente intenzione di fare quanto a potenziamento dei mezzi pubblici (e non solo riduzione degli accessi al TPL) e in relazione al piano dei tracciamenti dei contagi a partire dalle scuole.

Sicurezza della didattica in presenza

L’interrogazione proposta da Gruppo Lombardi Civici Europeisti, illustrata da Elisabetta Strada, cui ha dato la sua adesione Michele Usuelli (+Europa), ha sottolineato la necessità che la Regione metta in campo “tutte le azioni possibili perchè la scuola diventi una priorità dell’agenda politica”. Il documento chiedeva inoltre se la Giunta stia valutando modi e strumenti necessari alla riapertura in sicurezza della didattica in presenza: tamponi pediatrici, test rapidi antigenici, monitoraggio degli asintomatici, tutela degli alunni fragili e formazione del personale non sanitario al tracciamento dei contatti e alla somministrazione dei tamponi.
Anche nella risposta a questa interrogazione l’Assessore Giulio Gallera ha riconfermato l’impegno di Regione. Ha informato il Consiglio che oggi le USCA sul territorio sono 170 e sono fortemente strutturate. Le scorte di tamponi pediatrici molecolari, ha affermato fra l’altro, consistono in 380mila unità. L’assessore ha citato anche diverse forme di sperimentazione, quale quella avviata in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano per il “reclutamento” degli specializzandi.
Nella replica, Michele Usuelli ha chiesto di considerare la possibilità di addestrare personale non sanitario non solo al tracciamento ma anche alla somministrazione dei tamponi molecolari pediatrici, per liberare risorse medico-sanitarie dove ce ne sia bisogno.

Distribuzione vaccino Covid 19

Quale strategia e quali misure sta adottando la Regione per rispondere alla richiesta di informazioni da parte del Commissario per l’emergenza, Arcuri, al fine di definire il piano di fattibilità della prima fase di somministrazione del vaccino Covid 19 e garantire le migliori modalità di approvvigionamento e la capillare distribuzione su territorio. E’ il tema affrontato nell’interrogazione del Movimento 5Stelle, prima firmataria Monica Forte.
L’Assessore al Welfare, Giulio Gallera, ha detto che sono stati individuati 205 siti ospedalieri adeguati allo stoccaggio dei vaccini Covid. Si tratta di spazi adeguati che hanno a disposizione freezer che raggiungono le temperature di -75°. Alla Regione è chiesto di identificarne 66, almeno uno per provincia e di prevedere un responsabile operativo regionale e anche di presidio nelle farmacie delle strutture. “La prima ipotesi formulata – ha spiegato Gallera – prevede la distribuzione nelle sedi principali delle ASST, negli IRCCS pubblici e nelle strutture private accreditate. Attraverso le ASST verrà assicurata la messa a disposizione o la somministrazione alle RSA. La popolazione da vaccinare in modo prioritario appartiene alle categorie fragili, circa 260mila unità, composta dagli operatori sanitari, personale e ospiti delle RSA. Il numero esatto sarà oggetto di indagine non appena saranno state messe a disposizione le informazioni sul vaccino”.
Gallera ha inoltre detto che attualmente è in corso una gara per 90 freezer per la conservazione del vaccino e si sta lavorando per la definizione del fabbisogno di mezzi e infrastrutture aggiuntive “per una piena operatività delle strutture di distribuzione e somministrazione”. Monica Forte, nella sua replica, ha invitato la Giunta a portarsi avanti e a lavorare nel migliore dei modi a tutti livelli istituzionali.

Direzioni generali AO San Paolo e Carlo e medici

Cosa intende fare la Regione per ridurre il livello di tensione tra le direzioni generali delle aziende ospedaliere San Carlo e San Paolo e alcuni medici d’urgenza e rianimatori. Lo ha chiesto nella sua interrogazione Michele Usuelli (+ Europa) che fa riferimento alla lettera firmata da 49 medici ospedalieri e pubblicata su un quotidiano, nella quale si segnalano problemi strutturali, criticità croniche, difficili condizioni di lavoro e contiene considerazioni secondo le quali i medici sarebbero stati costretti a “operare scelte relative all’accesso alle cure né clinicamente né eticamente tollerabili”.
L’Assessore al Welfare Giulio Gallera ha sottolineato che la direzione delle ASST Santi Paolo e Carlo ha avviato da una parte un’azione di audit interno per verificare se, oltre a questa situazione, ce ne siano altre meritevoli di immediato intervento e correzione e dall’altra un confronto con le Direzioni delle due Unità Operative interessate e col Direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza, al fine di verificare la possibilità di confermare il rapporto di fiducia che è alle base della nomina diretta di tale responsabilità apicale. Gallera ha sottolineato che l’ASST Santi Paolo e Carlo ha messo a disposizione già dai primi giorni di novembre il 35% dei posti letto complessivi per l’assistenza dei pazienti COVID, fino ad arrivare a più del 50% dei letti nei giorni di picco massimo, in linea con gli altri ospedali dell’area metropolitana.

Ex province e competenze ambientali 

Il Partito Democratico (primo firmatario Matteo Piloni) ha presentato un’interpellanza che chiede alla Regione come intenda muoversi a seguito della riforma degli Enti Locali in merito alle residue competenze ambientali, in particolare caccia, pesca e agricoltura. Nel documento si chiede se la Regione intenda assumere le competenze ambientali in carico precedentemente alle Province o altrimenti fornire alle stesse le risorse indispensabili per svolgere questi compiti.
Regione Lombardia – ha detto Piloni – continua ad attribuire tali competenze alle ex province ma senza fornire al contempo le risorse necessarie”.
L’Assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo ha precisato che “non vi è alcuna volontà di accentrare in capo alla Regione funzioni che appartengono al territorio”. Le discipline di merito, ha detto Cattaneo, sono di competenza dello Stato. Dal punto di vista amministrativo si differenziano le  funzioni in capo alla Regione, alle Province, ai Comuni e ad Arpa. “Nel 2019 abbiamo fatto un’intesa con l’UPL che contiene un focus sulle competenze ambientali e dove si richiama la necessità di un esercizio unitario. In questo senso operiamo coordinandoci con le Province anche sul piano tecnico, amministrativo e dei controlli sulla base delle rispettive competenze”.
Piloni, nella sua replica, ha invitato Cattaneo ad ascoltare le richieste e il disagio sollevati dalle istituzioni del territorio senza trincerarsi dietro alle norme.

Checkpoint Milano

Disponibilità a individuare e finanziare l’attivazione di un centro adeguato da dedicare alla salute sessuale dei cittadini e dove rivolgersi, ad esempio, per fare il test dell’HIV o intraprendere la profilassi pre-esposizione da HIV. E’ quanto chiede alla Giunta l’interpellanza presentata da Paola Bocci (PD) che sottolinea come negli ultimi anni in Lombardia si è verificato un aumento di alcune malattie sessualmente trasmissibili.
L’Assessore al Welfare Giulio Gallera ha informato l’Aula del continuo e costante lavoro della Commissione Regionale HIV/AIDS che porta avanti azioni condivise con particolare riguardo alla presa in carico clinica e alle attività di prevenzione. “Nel 2020 – ha detto l’Assessore – nonostante l’emergenza Coronavirus, sono proseguite le attività di prevenzione, screening e diagnosi dell’infezione da HIV e delle altre infezioni sessualmente trasmesse. Nonostante il lock-down, l’incidenza di queste patologie, rispetto al 2019, è aumentata salendo da 18% a 22%, confermando che il rischio di contrarre infezioni per via sessuale non si è modificato nonostante la pandemia e le restrizioni che questa comporta”.
Gallera ha concluso sottolineando che l’unità operativa MTS (l’unità dedicata alle malattie a trasmissione sessuale) di Milano, quale unico presidio operativo sul territorio milanese in questo ambito specifico, pur avendo subito una profonda riorganizzazione per far fronte all’emergenza Covid, ha proseguito le sue attività con progetti e interventi di prevenzione e di sensibilizzazione anche mediante collaborazioni con le istituzioni e le associazioni del privato-sociale.