Sono 83 i pescatori professionisti che operano sui laghi lombardi (Bancadati Infocamere) e che hanno subito danni notevoli dall’arresto temporaneo della loro attività. Si calcola infatti che per loro, in pochi mesi, il calo dei ricavi si sia attestato attorno al 75%, gettando pesanti interrogativi sul futuro di un comparto che, oltre alla valenza economica, conserva anche un’importanza culturale nonché ambientale e turistica. I pescatori infatti, per lavoro in stretto contatto con la natura, sono di fatto le sentinelle ecologiche dei nostri specchi lacustri e nello stesso tempo costituiscono un insostituibile punto di riferimento per il settore della ristorazione tipica. Tutti aspetti che stridono con il fatto che questi operatori non hanno potuto ricevere alcun risarcimento, a fronte delle notevoli perdite, poiché non hanno potuto beneficiare né delle indennità previste per il lavoro autonomo né delle misure di cassa integrazione, alle quali hanno diritto invece i pescatori di mare.
Il tema è stato oggetto di un’interpellanza, presentata da Patrizia Baffi (Gruppo Misto) all’assessore all’Agricoltura Fabio Rolfi in Commissione Agricoltura presieduta da Ruggero Invernizzi (Forza Italia).
Nel suo intervento, l’assessore ha informato che la Regione, attivandosi presso il Ministero e in sede di Conferenza Stato-Regioni, ha ottenuto l’istituzione di un fondo per indennizzare le imprese di complessivi 1,5 milioni di euro destinati a Regioni e Province. La Regione ha inoltre predisposto e inviato al ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali una proposta di Piano finanziario per le imprese del settore. Misura, quest’ultima, che se approvata potrebbe essere operativa entro la fine del mese di novembre.