Presidente Corecom a convegno AIAS e CONI “Media e Sport: diritto, educazione e cultura”

La Presidente del Corecom Lombardia Marianna Sala interverrà domani venerdì 21 febbraio alla giornata di studi promossa dall’Associazione Italiana degli Avvocati dello Sport e patrocinata dal CONI per approfondire e riflettere sulla specificità e sull’evoluzione dell’ordinamento sportivo, anche e soprattutto alla luce della legge delega n.86 del 2019 che impegna il Governo a procedere con il riordino del CONI e della disciplina di settore con particolare riferimento all’ambito di attività del Comitato e delle Federazioni sportive nazionali, all’esercizio e all’accesso alla professione di agente sportivo, all’istituzione dei centri sportivi scolastici, alle norme di sicurezza degli impianti sportivi, alle leggi sul rapporto di lavoro sportivo e agli adempimenti amministrativi e contabili a carico degli enti e delle realtà sportive.
L’incontro, che vedrà i saluti istituzionali anche del Presidente del Consiglio Nazionale Forense Andrea Mascherin, del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e del Presidente della FIGC Gabriele Gravina, si terrà a partire dalle ore 10 a Roma presso Palazzo Boncompagni Corcos in via del Governo Vecchio 3, con prosecuzione pomeridiana presso il Grand Hotel de la Minerve in Piazza della Minerva.

Lo sport non è solo un gesto atletico, ma anche diritto, educazione e cultura –sottolinea Marianna Salae da sempre è legato al mondo dei media in quella che potremmo ben definire come una lunga e talvolta controversa “storia d’amore”, un legame indissolubile che rende sport e media tra loro complementari e indispensabili. Il Corecom –spiega la Presidente Salavigila sul rispetto del Codice Media e Sport che prevede, nella diffusione dell’informazione sportiva, l’obbligo dell’osservanza dei principi della legalità, della correttezza e del rispetto della dignità altrui, pur nella diversità delle rispettive opinioni, nonché l’impegno a evitare qualsiasi forma di incitazione o di legittimazione di comportamenti contrari alle norme di legge”.
Molto più complesso invece il problema di come lo sport viene gestito e “comunicato” sui social network dove le urla, gli insulti discriminatori, gli insulti verbali che avvengono ad esempio in uno stadio, in un campo o durante una gara, si riversano sotto forma di video, immagini e commenti spesso denigratori.
In questo caso purtroppo non esistono normative di controllo, né Agcom ha alcun potere di monitoraggio e sanzione –evidenzia Marianna Sala-. Ciò nonostante, l’Autorità è più volte intervenuta con diversi provvedimenti e atti di indirizzo e di richiamo: tra questi va ricordato come nel maggio 2019 l’Autorità abbia approvato, ad esempio, il Regolamento in materia di rispetto della dignità umana e del principio di non discriminazione e di contrasto all’hate speech”.

Un tema di grande attualità su cui la Presidente del Corecom Lombardia porrà l’attenzione è quello dei cosiddetti eSports, ovvero gli sport elettronici giocati ai videogiochi, spesso intesi non solo come passatempo ma anche come vere e proprie discipline, con carattere competitivo, organizzato e professionistico.
Per dare un’idea  di questa piccola rivoluzione culturale, si è cominciato a parlare della possibilità di inserire gli eSports come evento per i giochi olimpici di Parigi 2024 e il Comitato Olimpico Internazionale sarà presto tenuto ad esprimersi già dopo le prossime olimpiadi di Tokio 2020.
Ora, accanto agli aspetti positivi, non bisogna però trascurare quelli negativi legati alla dipendenza e all’abuso dei videogiochi –sottolinea la Presidente Sala-. Non si può negare la sussistenza di un rischio di dipendenza patologica: si va dall’isolamento sociale all’obesità infantile, dall’insonnia agli attacchi di ansia e irritabilità. Non solo: non dobbiamo dimenticare le chat connesse ai videogiochi, in cui si riversano le insidie tipiche di internet, soprattutto a danno di minori. Rischi che il Corecom Lombardia cerca di prevenire tra i ragazzi attraverso una capillare opera di educazione nelle scuole: dal 2014 a oggi abbiamo incontrato circa 20mila adolescenti delle scuole lombarde. Insegniamo ai ragazzi come difendersi dalle insidie di internet e ora ci stiamo aprendo a importanti realtà legate al mondo dello sport –conclude Marianna Sala-, sia perché lo sport può essere uno dei più formidabili avversari del cyberbullismo, sia perché la crescente diffusione dei giochi online impone di intervenire con forme di educazione e prevenzione mirate”.