Business invernale: in Lombardia giro d’affari di 260 milioni di euro

Sono 3.079 le imprese della ricettività, commercio e ristorazione attive nei comuni montani della Lombardia dove sono presenti impianti di risalita per la pratica dello sci. Si tratta complessivamente di una quarantina di comuni in tutta la regione, concentrati tra Bergamo, Brescia, Como, Lecco e Sondrio, nei quali il giro d'affari invernale legato anche alle scuole di sci e al turismo in generale fa da traino a numerose attività. 
Il business della neve è nelle mani di Livigno, in testa con 598 imprese (pari al 20% di tutte le attività commerciali, di alloggio e ristorazione dei comuni sciistici della Lombardia) e 2.827 addetti. Subito dopo troviamo Bormio (211 attività e 1.126 addetti). Tirano conquista, invece, il terzo posto con 182 imprese 687 addetti. I dati sono stati  elaborati dal Servizio Studi, Statistica e Programmazione della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e assumono ancora più importanza in vista delle Olimpiadi invernali del 2026, che attireranno un ampio pubblico italiano ed estero nelle località turistiche montane lombarde. 
Il giro d’affari del turismo invernale in Lombardia è pari a 260 milioni di euro in un anno ed è trainato anche dalla presenza di scuole di sci e da tutto il necessario per lo shopping, il relax e la buona cucina, ingredienti trainanti del business.
Nei comuni montani di Sondrio, prima provincia della Lombardia con 12 comuni sede di scuole di sci (Aprica, Bormio, Chiavenna, Chiesa in Valmalenco, Gerola Alta, Madesimo, Livigno, Teglio, Tirano, Valdidentro, Valdisotto e Valfurva), si contano 1.643 attività tra hotel, shopping e tavola, con complessivamente 7.245 addetti. 
626 imprese e quasi 2000 persone impiegate sono invece i dati della provincia di Brescia, nella quale spicca Ponte di Legno, con 115 attività. 
Nei comuni sciistici della bergamasca si contano 447 attività, 123 solo a Castione della Presolana. 
Per vivacità commerciale legata al turismo invernale si fanno notare anche  le Province di Como e Lecco, dove si registrano rispettivamente 192 e 171 attività e 802 e 449 addetti. Ad aumentare il business delle due province lombarde ci pensano la comasca Bellagio, già conosciuta come la “perla del lago di Como”, la cittadina lariana Bellano, affacciata anch’essa sul lago, e Barzio, il principale centro turistico della Valsassina.