Commissione, si a maggioranza a pdl che istituisce Leva Civica volontaria lombarda

La Commissione Sanità, nella seduta odierna, ha approvato a maggioranza l’istituzione della Leva civica volontaria lombarda. “Si tratta di un progetto estremamente interessante – ha dichiarato il Presidente Emanuele Monti (Lega) -. In primo luogo perché crea una leva civica regionale, lombarda, a differenza di quanto già previsto a livello nazionale, e pone Regione Lombardia ancora più all’avanguardia. In secondo luogo, aumentiamo il compenso per i nostri giovani e finanziamo anche interventi per la disabilità, perché questa azione comprenda sempre più cittadini lombardi e soprattutto i disabili che sono al centro della nostra politica regionale. La possibilità di compartecipare alla spesa, da parte degli Enti Locali o del Terzo Settore, farà sì che con la cifra prevista dello stanziamento regionale (4 milioni di euro all’anno) potremo far partecipare ai progetti un numero molto più alto di giovani, oltre che rendere più efficaci le esperienze formative sia per i volontari che per gli Enti stessi”.

Primo firmatario del provvedimento è il Consigliere Alessandro Corbetta (Lega): “Si tratta di un passo avanti significativo verso l’autonomia ha spiegato- considerando che una volta approvata la nuova legge, istituiremo in Lombardia un servizio civile totalmente indipendente rispetto a quello nazionale”.

"No a una legge che presenta evidenti elementi di incostituzionalità.  – ha detto il consigliere regionale Gianni Girelli (PD), motivando il voto contrario,- la norma è assimilabile a uno strumento di politica attiva del lavoro e perde la finalità prima del servizio civile universale che è quella della difesa non armata della patria e dell’educazione alla pace. Per poter partecipare al progetto la norma, inoltre, prevede un requisito sempre caro alla Lega,la residenza in Lombardia da almeno cinque anni, requisito in contraddizione con la legislazione nazionale che non pone alcun vincolo. Ma soprattutto la legge presenta evidenti elementi di criticità perché alcune disposizioni sconfinano in materie di competenza statale, come ha evidenziato lo stesso Servizio legislativo del Consiglio”.

Il nuovo servizio di leva civica volontaria è destinato a cittadini italiani, europei o extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, residenti in Lombardia da almeno cinque anni e di età compresa tra i 18 e i 28 anni. La Leva civica lombarda è un servizio che si affianca al servizio civile nazionale, che continua ad esistere e viene gestito attraverso un unico albo nazionale, mentre l’albo regionale ha cessato di avere validità dal maggio scorso. L’accreditamento presso un unico albo nazionale, spiega la relazione di accompagnamento al progetto di legge, comporta una serie di carichi, organizzativi e di personale dedicato, al di fuori della portata di gran parte degli enti lombardi, soprattutto di piccole e medie dimensioni. Approvando una legge ad hoc, Regione Lombardia intende perciò “sfruttare” una possibilità prevista dalla stessa normativa nazionale e dare vita anche alla Leva civica lombarda. I giovani saranno retribuiti con un assegno di 500 euro mensili a fronte di un impegno settimanale di 25 ore. Il progetto di legge stabilisce che questa retribuzione sia esente da imposizioni tributarie e non imponibili ai fini previdenziali, aspetti che in Commissione sono stati oggetto di discussione in quanto ritenuti dalle opposizioni non in linea con le competenze regionali e perciò da approfondire in Aula.

Il progetto di legge verrà discusso dal Consiglio regionale per l’approvazione definitiva martedì 15 ottobre.