Anche per il 2019 il Consiglio regionale attiverà borse di studio a favore di neolaureati. Il provvedimento ha avuto oggi il va libera in Commissione Attività Produttive, presieduta da Gianmarco Senna (Lega) e riguarda 36 tirocini formativi e di orientamento e 4 borse di studio per attività di ricerca, 5 delle quali destinate per la sede di Regione Lombardia Bruxelles. Il provvedimento, per la cui attuazione sono stanziati 660 mila euro, prevede che la selezione avvenga per titoli, preselezione e colloquio attitudinale e che il punteggio attribuito al voto di laurea è incrementato di 5 punti per i candidati residenti in Lombardia o che si siano laureati in una Università in Lombardia. L’attivazione delle borse di studio è frutto di una specifica legge regionale del 2013 e il fondo cui attingono le risorse è interamente finanziato con i risparmi di gestione del Consiglio regionale.
Rispetto allo scorso anno le borse di studio da 35 salgono a 40.
Con un emendamento della Lega (Silvia Scurati) è stato deciso di inserire nella prova preselettiva anche specifiche riguardo al sistema regionale per valutare la conoscenza dei candidati sullo Statuto regionale, ii funzionamento legislativo regionale, del Consiglio regionale e della Giunta. Il parere è stato approvato a maggioranza, con i voti del centrodestra, mentre le minoranze hanno votato contro. Monica Forte del Movimento 5 Stelle ha definito “discriminatorio” la premialità sulla residenza. Per Samuele Astuti del Partito Democratico “è stato un errore ad avere portato da tre a 5 punti la premialità sulla residenza : in questo modo la Lombardia rischia di perdere delle eccellenze”.
“Quello a cui oggi noi abbiamo dato parere favorevole – ha detto il Presidente della Commissione Gianmarco Senna – è un provvedimento importante perché consente a tanti giovani lombardi di avviarsi alla professione e al tempo stesso testimonia come l’azione del Consiglio regionale della Lombardia sia improntata ad uso ragionato del bilancio i cui risparmi vengono investiti per l’inserimento del mondo del lavoro dei neolaureati”.