Milano, 28 settembre 2018 – Seduta di Consiglio regionale dedicata ai provvedimenti venatori quella convocata dal Presidente Alessandro Fermi per martedì 2 ottobre con inizio alle ore 10.
Due i progetti di legge all’ordine del giorno, di entrambi i quali è relatore Floriano Massardi (Lega).
Il primo intende consentire l’esercizio della caccia in deroga durante questa stagione venatoria alle specie peppola e fringuello. Per queste due specie la Commissione Europea ammette un prelievo massimo fino al 5 per cento del quantitativo stimato come esistente; il valore di riferimento contenuto nel progetto di legge approvato in Commissione è pari allo 0,5%. Il provvedimento autorizza per le peppole un prelievo massimo pari a 39mila esemplari e per i fringuelli pari a 310mila capi, effettuabile esclusivamente da parte dei cacciatori autorizzati nelle modalità da appostamento fisso o temporaneo, e in possesso della scheda di monitoraggio. Ciascun cacciatore potrà prelevare un numero massimo di 5 capi al giorno e 50 nell’arco dell’intera stagione per la specie fringuello, 5 capi al giorno e massimo di 15 stagionali per la specie peppola.
L’altro progetto di legge che sarà discusso nella seduta di martedì 2 ottobre si propone di consentire ai cacciatori durante la stagione venatoria l’utilizzo di richiami vivi catturati e inanellati dagli Uffici Territoriali Regionali, provenienti da impianti autorizzati e utilizzabili per la sola caccia da appostamento. Complessivamente potranno essere utilizzabili a tale scopo esemplari di cesena (5.100), dimerlo (2.809), di tordo bottaccio (5.619) e di tordo sassello (5.472), per un numero complessivo di richiami pari in Lombardia a 19mila esemplari. La parte del leone spetta alla provincia di Brescia con 10.430 uccelli selvatici catturabili e a quella di Bergamo con 6.079: seguono Lecco e Sondrio con 1.483, Como con 652, Milano, Monza e Brianza con 229, Mantova con 127.
Entrambi i provvedimenti sono stati approvati in Commissione con i voti favorevoli dei gruppi di maggioranza, mentre forte contrarietà è stata espressa dai gruppi di minoranza, che hanno lamentato il rischio di possibili procedure d’infrazione in sede europea.
Aurelio Biassoni
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