Mais spinato di Gandino: cultura, socialità, sostenibilità e impresa

Il 2018 è stato dichiarato l’anno internazionale del cibo italiano nel mondo e fra i cibi che caratterizzano la cucina del nostro Paese c’è sicuramente la polenta, fatta con il mais di diverse varietà, che ha una lunga tradizione in Lombardia e in tutto il nord d’Italia. Un cibo povero, contadino, non autoctono (detto anche “grano turco”) ma abbondantemente diffuso in Europa dalla fine del 1400, dal profumo inconfondibile e dal colore appagante, almeno nella varietà dorata.

Intorno ad un tipo particolare di mais, il cosiddetto “Spinato” della paese bergamasco di Gandino,  si sta creando una particolare cultura, che si nutre di sostenibilità, aggregazione, rispetto del territorio. A Gandino la tradizione vuole che siano state realizzate le prime coltivazioni italiane di mais, importate direttamente da Venezia intorno al 1630.

Il marchio di questa particolare varietà di mais prevede un particolare “disciplinare” per la coltivazione, intorno a cui si è costruita una filiera che implica anche aspetti culturali,  con ricadute educative, sociali, paesaggistiche, economiche e turistiche per la comunità.

Fa parte di  questo indotto il “Galà dello Spinato” che  si tiene a Gandino da giovedì 27 a domenica 30 settembre, con cene raffinate ed eventi.

Lo Spinato di Gandino è caratterizzato da  una punta conica (rostro), nella parte esterna della spiga, rivolta verso l'alto, detta "spina" da cui il nome della varietà.
Il ciclo vegetativo di questo vegetale (dalla nascita  alla maturazione) si completa in 120-130 giorni. La pianta è alta in media 2 metri; su di essa troviamo una spiga (detta volgarmente "pannocchia"), raramente due, lunga 20-25 cm, cilindrica, con semi disposti su 14-16 ranghi (file) e tutolo rossastro.

Al Galà, che propone anche visite guidate al Museo e al centro storico, concorsi culinari, musica, animazione  e degustazioni, collaborano tutte le istituzioni locali. Il ricavato sarà destinato ad Unicef e a progetti di solidarietà sul territorio