I “proiettili magici” si fanno strada: progredisce l’oncologia di precisione

Uno squarcio di ottimismo per la cura di uno dei mali del nostro tempo. La  Associazione Italiana di Oncologia Medica ( AIOM) ha diffuso una rilevazione incoraggiante. Secondo questi dati, oggi il 54% degli uomini e il 63% delle donne colpiti dal cancro sconfiggono la malattia. In un ventennio (1990-2009), la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi è aumentata rispettivamente del 15% .dell'8%.

Il successo terapeutico sembra essere principalmente dovuto alla targetizzazione delle cure. Le prime sperimentazioni al proposito risalgono a circa venti anni fa e sono state messe in atto per  la cura della  leucemia mieloide cronica. Quella che si può chiamare Oncologia “di precisione” introduce infatti terapie mirate per la cura dei tumori: il magic bullet, il proiettile magico, contro la malattia, come scrisse Time nel 2001.
L’obiettivo è individuare le singolarità molecolari e genetiche dei diversi tipi di tumore, per impostare la cura in rapporto alle esigenze di ogni persona colpita dalla malattia. Non più cure ad ampio spettro, uguali per tutti, ma cure mirate alla particolare fisionomia di “quel” tumore, in “quella” persona, in “quel” distretto corporeo.
Si tratta di “padroneggiare” il profilo molecolare della formazione tumorale, in collaborazione con i laboratori di Anatomia Patologica e Biologia Molecolare. I farmaci “a bersaglio molecolare“ hanno quindi  la funzione di interferire con la proliferazione tumorale, ostacolando il processo di riproduzione delle cellule anomale.
Si supera in questo modo l’obbiettivo della mera distruzione delle cellule tumorali, con i connessi danni alle cellule sane.
Si tratta inoltre di farmaci che si assumono perlopiù per bocca,  con il vantaggio della estrema maneggevolezza e della minore tossicità, che entrano in sinergia con una migliore qualità di vita del paziente in cura.
Questo tipo di terapie mirate è oggi disponibile per  la cura di alcune delle neoplasie più frequenti (in particolare del polmone, colon-retto e mammella).

L’associazione propone sul suo sito ( www.aiom.it)  il libro “Terapie mirate: 100 domande 100 risposte”, testo che contribuisce a chiarire l’orizzonte terapeutico di questo tipo di protocolli ed a rispondere ai molti interrogativi che una persona affetta da tumore ed i suoi familiari potrebbero porsi. La convinzione alla base è che una corretta informazione possa rinsaldare l’alleanza medico paziente e contribuire al miglioramento del quadro clinico.
Esiste anche un  vantaggio nella gestione sanitaria delle patologie tumorali, si sostiene da parte dell’AIOM, poiché “la personalizzazione dei trattamenti può infatti contribuire a un miglior uso delle risorse, con riduzione dei costi di ospedalizzazione e dei farmaci necessari per gestire gli effetti collaterali, migliorando così la qualità e l’efficacia delle cure e il governo della spesa sanitaria”.