Tutti in piazza da giovedì a domenica a Mede (PV) per il tradizionale Palio. Legato a uno dei più noti giochi tradizionali, quello comunemente conosciuto sotto il nome di “Lippa”, ma che qui viene chiamato “Ciaraméla”, l’appuntamento medese mette in scena una grande manifestazione teatrale che vede tutto il paese trasformato in un palcoscenico. Le sue strade, le sue piazze, la Chiesa, il Municipio, lo stadio. Una festa, un gioco popolare che si rinnova ed allo stesso tempo salvaguarda e mette in evidenza la memoria storica della comunità.
Il suo nome, la Ciaraméla, è fatto derivare dal greco con il significato di “gioco della canna”. Secondo gli studi di un ricercatore veronese, Marco Fittà, sono stati individuati presso il Petrie Museum di Londra alcuni reperti risalenti alla XI/XII dinastia egizia, catalogati come lippe. Questo permette di attestare che la pratica del gioco fosse già diffusa almeno 4000 anni fa.
Il gioco lega la Lomellina, e più in generale la Lombardia, a varie aree europee. E’, infatti, praticato capillarmente in molti territori di Europa, come ad esempio Spagna, Francia, Polonia, Croazia, Slovenia, oltre che in Nord-Africa e addirittura in Asia, India e Sri Lanka.
In Italia il gioco viene praticato in molte regioni, assumendo di volta in volta differenti denominazioni: Rella a Milano, Nizza a Roma, Mazza e Pivezo a Napoli, Ciaramela a Pavia. Per tecnica e modalità è ritenuto anche progenitore “povero” del baseball americano. Citato anche in letteratura e dal cinema, come ed esempio nel libro di Mario Rigoni Stern “Storie dall'Est” e da Italo Calvino in “Prima che tu dica pronto”, fino ad alcune apparizioni cinematografiche della coppia Stanlio e Ollio nel cortometraggio “Nel Paese delle Meraviglie”, in “Guardie e Ladri” con Totò e Aldo Fabrizi e nei “Soliti Ignoti” con Totò, Gassman e Mastroianni.
Il gioco è effettuato con due pezzi di legno, generalmente ricavati dai manici di una scopa, uno di circa 15 cm in lunghezza con le estremità appuntite (chiamato lippino), l’altro lungo circa mezzo metro chiamato lippa: si traccia a terra un cerchio ed un ovale per posizionare il lippino. La tecnica consiste nel colpire con il pezzo lungo il pezzo piccolo su un’estremità per farlo saltare (questo il motivo delle estremità appuntite), quindi colpirlo. Si hanno tre tentativi, il gioco consiste nel lanciare il pezzo piccolo quanto più lontano possibile. Il numero di concorrenti è variabile. La squadra che attacca dispone al centro di un cerchio, la lippa. La squadra che difende si dispone in modo da afferrare al volo la lippa, cosa piuttosto difficile, se vi si riesce il lanciatore è eliminato. In contesti particolari (cortili di quartieri popolari, piazze, ecc.) ci possono essere “regole locali” che attribuiscono punteggi speciali associati al superamento di ostacoli.
Il programma del Palio di Mede prevede quattro momenti fondamentali. Il primo è la consegna del palio da parte del Sindaco alla Madrina ed alla presenza dei quartieri, delle bandiere, delle maggiori autorità e del popolo. Segue poi la benedizione del palio effettuata in Chiesa presenti le madrine, gli accompagnatori e i giocatori con i “simboli” del lavoro agricolo e dell’artigianato. Il terzo momento è quello della sfilata storica per le vie di Mede con alfieri a cavallo e carrozze d’epoca per condurre al campo i giocatori e le loro madrine in costume contadino. Infine, la gara che è disputata dopo una sfilata di colori, seguita poi alla sera da un gran ballo popolare in piazza con gli attori in costume e tutta la cittadinanza.
Il gioco de "la Ciaraméla" fa parte della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali (F.I.G.S.T.), che raggruppa associazioni che operano per promuovere giochi e sport legati alle tradizioni di diverse parti d'Italia. L'atto costitutivo della federazione è stato sottoscritto a Mede il 1° Ottobre 1994.