Lombardia, terra di acque e di… marinai: doppio appuntamento con gare remiere

Non è solo folklore, ma competizione che combina lo sport – la pratica remiera – con antiche rivalità, politiche, economiche e culturali. Doppio appuntamento questo fine settimana con la tradizione remiera lombarda: sabato e domenica si svolge a Pavia il Palio del Ticino, mentre sulla sponda veronese del lago di Garda prende il via la “Bandiera del Lago”, Palio di voga alla veneta a bordo delle bisse, le tipiche imbarcazioni gardesane. Rievocazioni che portano alla memoria il lungo conflitto che separò i territori lombardi dalla Serenissima, con buona pace di Fontana e di Zaia, attuali Presidenti di Lombardia e Veneto.

IL PALIO DEL TICINO. “Vittoria! Vittoria!” è il grido che riecheggerà sabato (dalle 10.30) tra le vie del capoluogo pavese, a ricordare l’insperata vittoria, navale (!!) combattuta sul fiume Po il 22 maggio del 1431 nelle vicinanze di Cremona tra le navi di Filippo Maria Visconti, signore di Milano, e i vascelli della Repubblica di Venezia. Contro ogni pronostico Pavia, città di fiume, prevalse anche grazie alla bravura del Capitano generale del Naviglio ducale e della Darsena, il pavese Pasino degli Eustachi. In segno di tripudio le barche vennero addobbate con ogni sorta di tessuto colorato, comprese le divise degli ufficiali veneti catturati. Nacque forse in quella occasione il Gran Pavese, o Gran Gala di Bandiere , una serie di bandiere che le navi innalzano in caso di particolari solennità.
Il programma 2018. La manifestazione comincia sabato 9 giugno alle 10.30, con un araldo che, dal castello Visconteo, percorre il centro di Pavia annunciando la vittoria.
Continua domenica 10 giugno alle 10.30, nella basilica di San Michele, con la cerimonia di benedizione del drappo, che quest’anno è realizzato dall’artista Alessandra Ferrerio.
A partire dalle 10.30 di domenica vengono poi allestite bancarelle di mestieri e tradizioni medievali, oltre che un vero “campo d’armi” in piazzale Ghinaglia. Alle ore 16.30 c'è la sfilata del corteo storico con il duca Filippo Maria Visconti, armigeri, cortigiane e popolane che, dal castello Visconteo, attraversano Strada Nuova, il Ponte Coperto, arrivando alle rive del fiume e dando il via alla gara dei barcè. Le squadre che si sfidano sono sei: il Club Vogatori Pavesi, la Motonautica, la Canottieri Ticino, la Battellieri Colombo, il Cus Pavia e la Barcela. All’ombra del Ponte Coperto iniziano a fronteggiarsi con una gara di tiro con l’arco. Dopodiché salgono sulle barche, arrivano all’altezza della sede del Club Vogatori Pavesi e tornano indietro fino alla statua della Lavandaia. La somma dei punteggi ottenuti con il tiro con l’arco e con le imbarcazioni determina il vincitore del drappo, simbolo di un più antico Palio in cui venivano catturate delle oche. La gara remiera avveniva e avviene su imbarcazioni a due vogatori, con il proviere, che dà il ritmo alla vogata, e il poppiere, che conduce la barca. La tecnica di voga era ed è “alla pavese”, ossia con i vogatori che hanno lo sguardo rivolto verso la loro destinazione, al contrario della moda più classica di vogare con le spalle rivolte al traguardo.

LA LEGA DELLE BISSE. Sempre in tema di battaglie navali è l’appuntamento in programma sula Lago di Garda, dove sabato 9 giugno a Torri del Benaco (VR), si tiene la prima delle nove date della “Bandiera del Lago”. Si tratta del tradizionale Palio di voga alla veneta a bordo delle bisse, le tipiche imbarcazioni del lago di Garda. Un evento che ogni anno riaccende le mai sopite rivalità e i campanilismi tra i paesi che si affacciano sul lago, al confine tra la Lombardia e il Veneto. In tutto, nove regate, tutte di sabato e tutte in notturna (con inizio alle 18.30 e gara attorno alle 20).  Cinque gare si disputeranno sulla riviera veronese, mentre tre sono le date in programma sulla riva bresciana: il 30 giugno a Desenzano del Garda, poi si regatta il 14 luglio a Gargnano e sabato 21 luglio a Gardone Riviera. La finalissima, sabato 28 luglio, si tiene nella frazione Cassone del Comune di Malcesine (VR).
Gli equipaggi, tutti rigorosamente maschili, sono coordinati dalla Lega Bisse del Garda, che riunisce, i gruppi sportivi di Lazise, Garda, Gargnano, Bardolino, soci fondatori, affiancati dai gruppi del lago di Garda e del lago d’Iseo che si sono successivamente aggregati in rappresentanza delle località Cassone di Malcesine, Peschiera del Garda, Sirmione, Torri del Benaco, Portese di San Felice, Gardone Riviera, Salò, Desenzano del Garda, Limone sul Garda, Toscolano Maderno e Clusane d’Iseo, Castelletto di Brenzone, Rivoltella di Desenzano, Paratico e Monte Isola. Una varietà di luoghi che, però, non ammette mescolanze. Giusto due anni fa scoppiò la polemica per le squadre “miste”.  Una decisione presa dal direttivo della Lega Bisse stabilì che ogni vogatore avrebbe gareggiato nella propria squadra di provenienza: i vogatori sebini sulle barche sebine, quelli gardesani sulle barche gardesane.
Tra storia e tradizione. Polemiche a parte, è bene ricordare che l’evento affonda le sue origini all’epoca della Repubblica Veneta. Per oltre 300 anni, dal 1405 al 1796,  la ricca Venezia estendeva il suo dominio, oltre che sulla Laguna, sulle città oggi lombarde di Bergamo e Brescia e Crema, con i relativi contadi, fino alle località rivierasche. Un’influenza profonda, che si rispecchia tuttora nell’architettura locale, nella parlata, e che determinò usi e costumi, generando numerose tradizioni. Manifestazioni veneziane, nate da uno spirito di concorrenza commerciale e anche di prestigio politico locale, si tenevano regolarmente nello specchio delle acque del lago; fra queste “La Regata delle Bisse” trovò grande interesse e suscitò da subito forte passione. Non è solo una questione di prestanza fisica e di conoscenza della tecnica remiera – la voga è infatti alla veneta, ovvero in piedi, come nella gondole, con un solo remo perfettamente liscio, su uno scalmo aperto, detto forcola,  per facilitare le manovre e la conduzione data l'assenza di timone. Nello specchio delle acque gardesane, la competizione assumeva i connotati di una vera propria sfida alle abilità artigiane dei maestri d’ascia locali, alla qualità dei materiali per la costruzione delle barche, allo spirito collaborativo delle comunità.
Le attuali imbarcazioni tramandano un’antica tradizione le cui origini risalgono all’epoca della Repubblica Veneta. Le bisse dell’epoca erano una diretta derivazione del bissone veneziano, barca veloce riccamente decorata e dalla linea aggressiva, usata in occasione di parate e cortei acquei all’epoca della Serenissima. Il nome bissona in veneziano sta per grosso serpente e c’è chi attesta loro un ricordo di antiche imbarcazioni da guerra a remi.
Le bisse gardesane, hanno mantenuto la struttura delle imbarcazioni del tempo; lo scafo a fondo piatto per incontrare minor resistenza sull’acqua, ospita quattro vogatori che remano in piedi, alla veneta, con una tecnica che mira ad amalgamare sincronismo, equilibrio e ritmo dei movimenti, leggeri e potenti al tempo stesso.
La prima regata documentata delle bisse ebbe luogo nel 1548,  con un palio a Salò, tenuto in occasione della visita del “Clarissimus Provvisore”, Stefano Tiepolo.
Le Regate accompagnarono da allora eventi storici di rilievo per la storia del Garda, e ai migliori vogatori veniva riservato l’onore di sfilare sul Canal Grande di Venezia. La tradizione delle Bisse poco a poco andò scemando e soltanto agli inizi del secolo XX ha luogo una rinascita di interesse e passione; la tradizione venne ripristinata fra gli anni che vanno dal 1924 al 1938 e personaggi di grande fama si avvicinarono e sostennero la pratica remiera. 
Dopo la prima guerra mondiale la tradizione venne riportata alla luce e si tennero nuovamente diverse regate sulle acque del lago, cui assistettero numerose celebrità tra cui Gabriele D'Annunzio, residente a Gardone Riviera.
Dopo la pausa del secondo dopoguerra, nel 1967 alcuni appassionati commissionarono all'ultimo artigiano del lago la costruzione di una bissa sportiva per il paese di Lazise, che funse da modello per la costruzione delle altre. Da quell'anno si svolsero regolarmente dei campionati sul lago per la conquista del trofeo "Bandiera del Lago".

LE TRADIZIONI DI LOMBARDIA. Gli eventi in programma a Pavia e sul Lago di Garda, ci ricordano dunque il passato marinaresco della Lombardia. Un appuntamento con la storia, le tradizioni locali nella suggestiva cornice di alcune delle più belle località della nostra regione.