Dai marchi Docg e Dop ai prodotti Bio: la Lombardia regina dell’agroalimentare

Il territorio della Lombardia, di circa 24.000 chilometri quadrati di superficie, si divide quasi equamente tra pianura (47% della regione), zone montuose (41%) e collina (il restante 12%).

E' la prima regione agricola d'Italia, coprendo con le sue attività il 69% del territorio regionale sul quale, secondo i dati dell'Ersaf (Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste), produce il 37% del latte italiano, il 42% del riso italiano e il 40% dei prodotti suinicoli italiani.

Vanta inoltre 41 etichette vinicole a marchio Docg (5: Franciacorta, Moscato di Scanzo, Oltrepo Pavese, Sforzato di Valtellina, Valtellina Superiore), 21 Doc, 15 Igt e una decinaq di prodotti che hanno marchi di origine Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) che vanno dal Bitto al Gorgonzola, dall'olio extravergine al miele, dai pizzoccheri alle pere e al salame d'oca.

Tra le prime dieci denominazioni italiane del food indicizzate per valore, tre coinvolgono il territorio lombardo: al primo posto della classifica c'è il Grana Padano Dop con 1,293 miliardi di euro di fatturato alla produzione, il Gorgonzola Dop al settimo posto con 316 milioni di euro, la Bresaola della Valtellina Igp, decima, con 220 milioni di euro.

Secondo dati Sinab (Sistema d'informazione nazionale sull'agricoltura biologica) riporta una nota di Lombardia Speciale, progetto web della Regione Lombardia, (http://www.lombardiaspeciale.regione.lombardia.it/wps/portal/LS/Home), nella nostra regione è in costante crescita l'attenzione all'agricoltura biologica: nel 2016 gli ettari coltivati con produzioni biologiche sono aumentati del 26,1% passando da 29.511 a 37.210. In particolare, durante il recente Vinitaly 2018 di Verona, è emerso che dal 2010 in Lombardia c'è stato un incremento di oltre il 90% della viticoltura biologica con ben 1.751 ettari di vitigni trasformati in biologico. La provincia più attiva è risultata Brescia, prima a livello regionale con 522,5 ettari a biologico e 504 ettari in conversione, seguita dalla provincia di Pavia, con 259 ettari a bio e 378 in conversione, da quella di Mantova (rispettivamente 34,5 e 20,8 ettari), da quella di Bergamo (rispettivamente 7,6 e 10,4 ettari) e da quella di Sondrio (rispettivamente 2 e 8,7 ettari). Una realtà che ha portato la Lombardia a diventare la regione italiana con il maggior numero di mense scolastiche biologiche: nel 2017 se ne contavano 225 su un totale nazionale di 1.288, distaccando le 195 del Veneto e le 174 dell'Emilia-Romagna.

Secondo dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, infine, sul registro imprese negli ultimi cinque anni la regione ha registrato una crescita del 7,2% nel settore del food service e ospitalità. Le province più attive a livello nazionale sono Roma con 32mila imprese e una crescita del 20% in cinque anni, Milano con 19mila attività e un incremento del 16,1% e Napoli con 18mila (+15,8%).

A livello regionale, dopo Milano, si posiziona Brescia con 8mila attività (+0,6%), entrata anche nelle prime dieci a livello nazionale conquistando il sesto posto, seguita da Bergamo con quasi 6mila (+ 5,5%), Varese con 4mila (+1,6%) e, infine, con più di 3mila imprese da Monza e Brianza (+8,8%), Como (2,1%) e Pavia (0,6%).