Nel cuore di Cremona, ospitato nel Palazzo dell'Arte di piazza Marconi, c'è un piccolo gioiello: il Museo del Violino. Nelle sue 10 sale racchiude cinque secoli di storia della liuteria cremonese lungo un percorso che consente un incontro diretto con gli strumenti dei grandi maestri come quelli della famiglia Amati, di Giuseppe Guarneri, di Antonio Stradivari. Strumenti appartenenti alla collezione del Comune di Cremona e alla Fondazione “Walter Stauffer” che nelle varie teche raccontano una storia iniziata nel 1539 quando “un Magister” (l'artigiano del tempo) affitta una casa con bottega. Era Andrea Amati (1505 circa-1577), primo fra i liutai cremonesi, che in quella casa visse e costruì mirabili strumenti: violini, viole e violoncelli creati per la corte spagnola di Filippo II e per la corte di Carlo IX in Francia. Alla sua morte ereditano una florida attività i figli Antonio e Girolamo ma qualche decennio dopo appare sulla scena un certo Antonio Stradivari (1644 circa -1737), che segnò in maniera indelebile l'arte della liuteria mondiale. Tra innumerevoli violini, viole, violoncelli e altri strumenti a pizzico come chitarre barocche, mandolini e arpe, nel Museo spiccano vere e proprie chicche come un Amati di 450 anni fa (lo strumento più vecchio esposto), la rarità di uno Stradivari magnificamente intarsiato, due strumenti “senza nome”, attribuiti a Stradivari e ricostruiti sulla base di disegni ritrovati nel corso degli studi sulle origini della liuteria cremonese.
Il percorso museale è organizzato, come detto, in dieci sale che raccontano "L'origine del violino", in cui sono esposti i precursori del violino con la possibilità di sentire i loro suoni passandoci davanti; "La bottega del liutaio", dove sono spiegati i vari componenti del violino e i tipi di legno da utilizzare; "La diffusione del violino", una sala d'ascolto dove poter visionare varie registrazioni di famosi musicisti; la storia musicale di Cremona e dei suoi liutai più illustri; "Lo scrigno dei tesori", dove sono conservati gli strumenti più importanti della collezione comunale e della fondazione "Walter Stauffer", tra cui il violino "Il Cremonese" del 1715 di Antonio Stradivari e altri pezzi realizzati dalla famiglia Amati e Guarneri dal 1556 al 1734; "I reperti stradivariani", circa 700 oggetti della collezione donata da Giuseppe Fiorini nel 1930; "Tramonto e rinascita della liuteria", ventuno strumenti di liutai cremonesi realizzati tra il 1777 e il 1941; la sala che raccoglie le opere di liuteria contemporanea che dal 1976 hanno vinto la medaglia d'oro al Concorso triennale internazionale degli strumenti ad arco "Antonio Stradivari"; "Friends of Stradivari", dedicato alle esposizioni temporanee di strumenti provenienti da altre collezioni e musei; "Il violino nel cinema", in cui sono proiettati filmati su liutai cremonesi e spezzoni di film in cui il protagonista è ovviamente il violino.
Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18.