Sci: l’oro olimpico alla bambina che lo sognava a 6 anni sulle piste di Foppolo

La bergamasca Sofia Goggia ha vinto la medaglia d'oro nella discesa libera dei Giochi Olimpici di Pyeongchang. Per l'Italia si tratta del terzo oro olimpico ai Giochi di PyeongChang (Corea del Sud) ma prende un posto particolare nella storia dello sci azzurro perché Sofia Goggia è la prima atleta a vincere l'oro olimpico nella discesa libera.

La campionessa lombarda fa salire a nove il bottino dell'Italia, superando così Sochi 2014. Il titolo a cinque cerchi nello sci alpino torna sedici anni dopo quello di Daniela Ceccarelli (prima nel SuperG di Salt Lake City 2002) e a otto anni di distanza da Giuliano Razzoli (primo nello Slalom di Vancouver 2010.

Sulla pista dello Jeongseon Alpine Centre, la bergamasca ha tagliato il traguardo con un vantaggio di 9 centesimi sulla norvegese Ragnhild Mowincke e di 47 centesimi sulla statunitense Lindsey Vonn.

"Non ho ancora realizzato, ero così concentrata sulla gara che non trovo neanche le parole. La vittoria la dedico a me stessa, al mio bel paese e alle persone che vogliono bene a Sofia indipendentemente dal fatto che vinca alle Olimpiadi" sono state le prime parole di questa straordinaria ragazza nata a Bergamo il 15 novembre 1992, città che in queste Olimpiadi invernali coreane ha già ha sfornato il secondo oro (sui tre conquistati dall’Italia) dopo quello di Michela Moioli, la snowboarder grande amica di Sofia e con la quale si allena regolarmente.

"Grazie a chi ha creduto a una bambina che a 6 anni sognava di vincere le Olimpiadi sulle nevi di Foppolo –ha aggiunto la Goggia – A questa Olimpiade non ho sentito pressione, ero molto concentrata sulle cose che dovevo fare, soprattutto oggi. Io sono una pasticciona, ma ho cercato di essere una samurai”. Sofia è arrivata alla sua prima Olimpiade, a 25 anni, con quattro operazioni alle spalle, un bronzo mondiale a St.Moritz, una stagione super nella Coppa del mondo di quest’anno impreziosita dalle due vittorie, sempre in discesa, a Bad Kleinkirchheim prima e a Cortina poi. “Nella discesa di oggi non ho fatto errori – ha detto ancora – Ho pensato solo a fare il meglio e a fare una discesa perfetta. Sono davvero felice di come ho sciato, è stata una grande gara”.  Sul podio Sofia si è inginocchiata, ha baciato la neve coreana, si è messa il tricolore sulle spalle col solito sorriso e gli occhi umidi. Chissà se le è venuto in mente che nella gara regina delle Olimpiadi invernali, la discesa libera, prima di lei l’Italia ha sventolato la sua bandiera sul pennone più alto solo con un uomo: Zeno Colò, a Oslo nel 1952.