La Lombardia celebra il “Giorno della Memoria” dei caduti nell’adempimento del loro dovere

Il Vigile urbano Nicolò Savarino, l’Appuntato dei Carabinieri Giovanni Sali, l’agente della Polizia stradale Francesco Piscedda: questi i nomi più recenti di Servitori della Repubblica caduti nell'adempimento del dovere, in onore dei quali oggi in tutta la Lombardia si celebra il “Giorno della Memoria” delle vittime del terrorismo, della mafia e di ogni altra forma di criminalità.

La giornata, istituita con la legge regionale n.10 del 3 maggio 2004, nacque per tenere vivo il ricordo di Renato Barborini e Luigi D'Andrea, agenti della Polizia di Stato, caduti entrambi il 6 febbraio 1977 in un conflitto a fuoco con la banda criminale Vallanzasca al casello autostradale di Dalmine. Erano gli Anni di piombo, e la pressione sulle Forze dell’Ordine era massima.

Ma oggi, come allora, la società civile non può non omaggiare con gratitudine e sincero affetto verso i famigliari, quanti sono morti mentre contribuivano alla costruzione del bene comune, in difesa della società libera e democratica.

Regione Lombardia, prima in Italia, riconosce l'alto valore civile e morale dei Servitori della Repubblica caduti nell'adempimento del dovere. Una testimonianza che anche l'Assemblea regionale celebra con l’intenzione di contribuire a difendere dall'ingiuria del tempo il valore del sacrificio personale di coloro pagarono con la propria vita l’impegno e la dedizione alla causa dello Stato, in difesa della sicurezza di ogni cittadino,  trasmettendo soprattutto ai giovani il patrimonio prezioso della solidarietà e della lotta alla criminalità.