Seminario della Commissione Antimafia sulle intimidazioni agli amministratori locali

Presidente Girelli: “Fenomeno da monitorare, importante la condanna
immediata e il sostegno alle vittime”

                          

Milano, 20 novembre 2017 – Il tema delle minacce nei confronti degli amministratori locali è stato al centro di un incontro promosso oggi a Palazzo Pirelli dalla Commissione speciale Antimafia e al quale sono intervenuti Gustavo Cioppa, Sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia, Gian Antonio Girelli, Presidente della Commissione speciale Antimafia, Nando Dalla Chiesa, Presidente del Comitato tecnico scientifico, Pier Paolo Romani, Coordinatore nazionale Avviso Pubblico, e Virginio Brivio, Presidente ANCI Lombardia.

 

Nelle scorse settimane la Commissione speciale Antimafia aveva inviato ai Comuni lombardi un questionario per raccogliere più dati possibili: oltre 900 le risposte ricevute, ben 500 dai Comuni, e oltre 120 segnalazioni di casi di varia natura.

 

“La presentazione del rapporto di Avviso Pubblico e la sintesi dei questionari inviati dalla Commissione Antimafia e dal Comitato per la legalità di Regione Lombardia -ha commentato il Presidente Girellievidenziano la criticità di un fenomeno purtroppo diffuso in tutta Italia e anche in Lombardia. I numeri ci dicono che troppi amministratori pubblici subiscono vari tipi di intimidazioni, sotto forma di violenza fisica, attentati a beni, minacce in varie forme. E i dati raccolti hanno il limite di non aver raccolto tutto quanto effettivamente è avvenuto, essendo ancora da vincere una certa resistenza a denunciare. Ecco che allora l’impegno della nostra Commissione deve svilupparsi su tre obiettivi: – far comprendere che quando un amministratore viene minacciato non deve in nessun modo sentirsi solo, ma sentire il supporto e la protezione di tutta la rete di amministratori lombardi; – far sapere alle organizzazioni mafiose che c’è una risposta di tutta la realtà istituzionale al loro tentativo di minacciare e intimorire gli amministratori pubblici; –  maturare la consapevolezza che ad essere minacciata, quando avvengono fatti di questo genere, non é la singola persona o la singola realtà, ma la stessa tenuta del sistema democratico. La Commissione regionale e il Comitato Scientifico si impegneranno per approfondire con Avviso Pubblico il monitoraggio del fenomeno e l’immediata condanna di ogni intimidazione, nonché attivare un supporto alle vittime”.  

 

Nel corso del convegno sono stati presentati anche i dati del rapporto 2016 di Avviso pubblico “Amministratori sotto tiro”, secondo il quale sono 18 gli atti intimidatori di stampo mafioso avvenuti in Lombardia l’anno scorso. Il Rapporto 2016 di Avviso Pubblico ha preso in considerazione proprio la situazione degli amministratori locali sotto tiro, con un focus dedicato alle minacce nei confronti degli agenti di Polizia municipale (108 i casi censiti).Complessivamente in Italia sono stati 454 gli atti intimidatori censiti, uno ogni 19 ore, in lieve calo rispetto al 2015 ma comunque radicati: 18 le regioni coinvolte (una in più rispetto all’anno precedente), 77 le province e 295 i Comuni (il 10% in più). Il mezzo più utilizzato per intimidire e minacciare è l’incendio (un caso su tre), seguito da lettere e messaggi minatori, danneggiamento di strutture e mezzi, aggressioni fisiche (10%), ma anche insulti e minacce tramite i social network. 

Sul territorio lombardo, la provincia più colpita è quella di Milano (con 6 casi), seguita da Mantova, Como e Pavia (3 casi ciascuna), Lecco (2 casi) e Brescia (1 caso), prendendo di mira i rappresentanti di piccoli centri. Subdole, ma non per questo meno insidiose, pervasive e con pesanti ricadute sul sistema democratico le minacce messe in atto verso gli amministratori locali, come delineato da Nando Dalla Chiesa, Presidente del Comitato tecnico scientifico. “La Lombardia – ha dichiarato il professor Dalla Chiesaè un vero e proprio campo di battaglia: a rischio non solo la libera concorrenza, ma anche le libertà politiche. Ogni amministratore che, a causa delle intimidazioni, rinuncia a impegnarsi in politica è una sconfitta per tutti”.

Le intimidazioni mafiose rappresentano un vero pericolo per la libertà individuale, sociale  ed economica – ha puntualizzato il Sottosegretario Cioppa -. Un fenomeno che anche grazie al coraggio degli stessi amministratori minacciati emerge ora nella sua gravità. Una consapevolezza da cui si può innescare una reazione”. 

L’importanza del sostegno istituzionale e dell’associazionismo è stato ribadito anche da Maria Ferrucci, ex sindaco di Corsico (MI) ora in Consiglio comunale, e da Virginio Brivio che ha sottolineato l’importanza dei piani sulla trasparenza e l’anticorruzione e la necessità di una loro effettiva applicazione sul territorio, con il coinvolgimento delle comunità locali.

 

 

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