Apertura della seduta consiliare: Presidente Cattaneo commemora il tassista Famoso e il pedagogista e scrittore Lodi Rivolto “un pensiero di vicinanza e amicizia” a Davide Boni, ex Presidente del Consiglio regionale

In apertura di seduta il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, ha voluto commemorare Alfredo Famoso, il tassista milanese di 68 anni colpito durante un diverbio in via Morgagni a Milano e Mario Lodi, pedagogista e scrittore scomparso domenica 2 marzo all’età di 92 anni.
“Alfredo Famoso, conosciuto come ‘Aquila 7’, – ha voluto ricordare il Presidente Cattaneo – e’ uno dei tanti tassisti che, nell’adempimento del proprio lavoro, sono vittime di violenza. Oggi, giorno di lutto cittadino in concomitanza con i suoi funerali, la bandiera del Consiglio regionale è abbassata a mezz’asta, anche per richiamare tutti noi al vero valore della vita umana che, troppo spesso, viene brutalmente interrotta a causa della violenza. Ai familiari di Alfredo Famoso giunga la vicinanza e il cordoglio del Consiglio regionale della Lombardia”.
Il Presidente Cattaneo ha voluto, inoltre ricordare il lutto che ha colpito il mondo della cultura italiana con la scomparsa, domenica 2 marzo, di Mario Lodi, pedagogista e scrittore, morto all’età di 92 anni.
“Lodi – ha sottolineato il Presidente Cattaneo – ha saputo dare un grande contributo agli studi e alla ricerca in campo culturale, come dimostrano i rapporti stretti con i maggiori autori del Novecento, avvicinando i più piccoli all’apprendimento della lingua italiana. Lodi ha rappresentato una figura di maestro ed educatore di cui c’è ancora tanto bisogno per continuare ad appassionare i giovani. Ai familiari di Lodi giunga il ricordo commosso di questo Consiglio regionale”.
Prima di avviare i lavori, il Presidente Cattaneo ha voluto attribuire un pensiero di “vicinanza e di amicizia” a Davide Boni, ex Presidente del Consiglio regionale della Lombardia che nei giorni scorsi ha visto la sua posizione archiviata nell’indagine che lo vedeva coinvolto e che lo aveva spinto alle dimissioni. “Occorre riflettere – ha rimarcato il Presidente Cattaneo – sulla necessità di distinguere le ipotesi di accusa dalla condanna. Occorre farsi carico della comune responsabilità di emettere giudizi spesso troppo frettolosi”.
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