Referendum autonomia: al voto 3 milioni di lombardi, il sì al 95,3%

Si tratta di un buon risultato che ha confermato le nostre aspettative. Quello che ora è importante e’ mettersi al lavoro per rendere la Lombardia protagonista di una trattativa con il Governo per avere più autonomia in modo tale da definire il perimetro delle competenze che la nostra Regione potrà ottenere”. Così il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo commenta il risultato del referendum consultivo sull’autonomia che ha visto ai seggi oltre 3 milioni di lombardi (38,34% degli aventi diritto) che si sono espressi a favore del sì in misura superiore al 95%. ( i no sono stati il 3,59%, le schede bianche lo 0,77%).
“ Il risultato – ha aggiunto il Presidente Cattaneo – era abbastanza prevedibile, ora la vittoria del sì dovrà avere delle conseguenze politiche. Il Consiglio regionale martedì 24 comincerà a discutere dell'argomento e credo che già entro fine novembre voteremo una risoluzione che sarà l'atto formale con cui apriremo la trattativa col Governo coinvolgendo le tante realtà che compongono la  Lombardia”.
Per discutere dei risultati del referendum il Consiglio regionale è convocato per martedì 24 ottobre. E’ previsto l’intervento del Presidente Maroni, cui seguirà il dibattito. Il Consiglio predisporrà una Risoluzione che sarà poi discussa in Commissione Affari istituzionali.
Sul voto sono intervenuti anche Alessandro Alfieri del Partito Democratico e Stefano Buffagni del Movimento 5 Stelle
 “Con tutti soldi spesi e gli sforzi comunicativi, sfociati in vere e proprie forzature, – ha detto Alfieri – l'affluenza è stata un flop, soprattutto se paragonata con quella del Veneto. Maroni ha svilito una battaglia importante come quella sulla maggiore autonomia per farsi la campagna elettorale. Tutto questo a spese dei lombardi: 55 milioni di euro, una cifra esorbitante. La proposta del PD di seguire la via istituzionale per avere piu' competenze e risorse resta la migliore e su questo continueremo a batterci".

Per Stefano Buffagni  “grazie al M5S  si e' votato con il voto e elettronico e su un quesito costituzionale. Ora bisogna dare immediatamente seguito alla volonta' dei cittadini e aprire con il governo la trattava sulle competenze come prevede l'iter costituzionale. Su questo abbiamo le idee chiare: ambiente, dissesto idrogeologico, sviluppo e innovazione, istruzione. Grazie ai lombardi che hanno votato e che hanno capito il senso del referendum,una vittoria dei cittadini e non della Lega".

Il Presidente della Regione Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa a Palazzo Lombardia dopo la chiusura dei seggi ha sottolineato l’importanza del voto elettronico. “Abbiamo avuto delle criticita' dovute alla novita' del sistema di voto ma il sistema ha funzionato”, ha detto. “Il sistema elettronico per la prima volta ha funzionato in Italia. Nessun attacco hacker contro un sistema sicuro, che non consente intrusioni di nessun tipo. Il nostro voto elettronico e' il futuro del voto elettronico in Italia. Ho sentito il ministro Minniti a urne chiuse. Preparero' per lui una relazione dettagliata per chiedergli di utilizzare in futuro il nostro sistema gia' alla prossime elezioni regionali e politiche.
Ora ho un impegno importante, dare attuazione al mandato storico che i milioni di lombardi mi hanno dato per avere l'autonomia vera. Andare a Roma a chiedere piu' competenze e risorse per la Lombardia, nell'ambito della unita' nazionale”.

Da Roma una prima reazione è arrivata da Gianclaudio Bressa, Sottosegretario per gli Affari regionali. “Il  governo  – ha affermato – come ha sempre dichiarato anche prima del voto di oggi e' pronto ad avviare una trattativa per definire le condizioni e le forme di maggiore autonomia e le relative, necessarie, risorse finanziarie, come del resto sta gia' avvenendo con la regione Emilia Romagna, che ha gia' approvato una legge di attuazione dell'articolo 116 comma III della Costituzione".

COSA SUCCEDE ORA. L'articolo 116 Costituzione prevede che "ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e le materie indicate del secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con  legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all’articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata".

Il Consiglio regionale discuterà del voto domani, martedì 24 ottobre (leggi qui)