Milano, 28 settembre 2017 – La Commissione Attività produttive promuoverà un progetto di legge sulle attività florovivaistiche, con particolare attenzione ai risvolti commerciali delle aziende e alla peculiarità dei prodotti messi in vendita.
E’ quanto è emerso oggi in occasione della audizione sul caso “Steflor” di Vimodrone (MI), dove il mancato avvio dell’attività (per una serie di problemi burocratici e autorizzativi che sono sfociati in una inchiesta della Procura e in un ricorso al Tar di cui si attende la pronuncia il prossimo 13 ottobre) ha causato la perdita di 40 posti di lavoro (non sono stati rinnovati i contratti a tempo determinato) e ripercussioni sulla sede “madre” di Paderno Dugnano, dove si riscontrano gravi difficoltà nel pagare gli stipendi ai 70 dipendenti. L’attività di Vimodrone, inaugurata e subito interdetta nei primi giorni di aprile, è di fatto bloccata dal 14 di aprile per una serie di conflitti tecnici e urbanistici relativi alla tipologia di attività in un contesto prevalentemente agricolo e in parte vincolato.
Durante il confronto in Commissione (alla presenza del titolare della Steflor, dell’assessore all’Urbanistica del Comune di Vimodrone e dei sindacati), i Consiglieri regionali hanno condiviso la necessità di convocare un tavolo tecnico per arrivare a un progetto di legge ad hoc. Tra i riferimenti normativi citati figurano la legge regionale del Veneto del 12 aprile 10999 e il Decreto della Regione Basilicata del 2010 per l’elenco dei prodotti di complemento merceologico orto-floro-vivaistico. Sul tema, con una lettera di chiarimenti e sollecitazioni all’assessorato regionale, sono intervenute anche la direzione di Confagricoltura Milano Lodi Monza e Brianza e la presidenza della sezione Florovivaismo di Confagricoltura Milano.
Commissione Territorio. E’ stato illustrato oggi il regolamento che introduce i criteri e le modalità per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica e idrologica, in base al quale le portate delle acque fluviali, scaricate dalle aree urbanizzate nei loro bacini naturali o artificiali di valle, non possono essere maggiori rispetto a quelle già scaricate prima degli interventi di urbanizzazione. Si intendono come tali gli interventi edilizi legati a nuove costruzioni, compresi gli ampliamenti, gli interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti e le ristrutturazioni urbanistiche che comportano un ampliamento della superficie edificata esistente. Sono considerati anche gli interventi su infrastrutture stradali e autostradali e sui parcheggi, siano essi già esistenti che di nuova realizzazione. I nuovi criteri non si applicano invece alle acque che confluiscono nella rete fognaria, il cui deflusso è disciplinato dal Programma di Tutela e Uso delle Acque.
Sul provvedimento, di cui è relatore il capogruppo di Fratelli d’Italia, la Commissione esprimerà il proprio parere nella seduta del 12 ottobre.
Commissione Ambiente. Il direttore generale di ATS Pavia e il direttore del Dipartimento ARPA di Pavia nel corso di un'audizione hanno illustrato le tempistiche di intervento, di profilassi, di controllo dell'aria e le campionature al suolo effettuate nei giorni immediatamente successivi all'incendio avvenuto a Mortara (Pavia) in una azienda di stoccaggio rifiuti e rottamazione. E' stato ribadito come tutt'ora prosegua l'attività di monitoraggio e analisi ambientali in particolare per quanto riguarda le colture e la salute degli abitanti. Sull'argomento è intervenuto anche l'assessore all'Ambiente per ricordare l'attività di supporto di Regione Lombardia. In seguito l'assessore, senza entrare nei dettagli del provvedimento in quanto suscettibile di ulteriori modifiche, ha annunciato la presentazione nella riunione di Giunta di lunedì 2 ottobre del testo che definisce criteri e termini per l'introduzione del “fattore di pressione delle discariche” nella gestione dei rifiuti sul territorio lombardo. L'indice di pressione è un indicatore che stabilisce un tetto massimo di rifiuti oltre il quale un'area non è più in grado di sopportare ulteriore conferimento di materiale.
La Commissione ha poi approvato all'unanimità una proposta di legge al Parlamento per garantire una più equa distribuzione degli impianti di gestione dei fanghi di depurazione sul territorio nazionale.
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