Con le celebrazioni di venerdì 8 settembre (Pontificale nella Solennità della Natività della Beata Vergine Maria, cui il Duomo è dedicato) e sabato 9 la Chiesa di Milano, prima diocesi in Europa per numero di cattolici, si prepara ad accogliere il nuovo Arcivescovo.
Successore di Angelo Scola è Mario Delpini, nato a Gallarate (VA) 66 anni fa: è lui il 144° successore di Anatalo, primo vescovo di Milano vissuto all’inizio del III secolo.
LE CELEBRAZIONI A MILANO
Secondo le regole ecclesiastiche, sabato 9 in una celebrazione riservata Delpini, “Arcivescovo eletto” in quanto nominato da Papa Francesco il 7 luglio, prenderà possesso canonico dell’Arcidiocesi. Da quel momento monsignor Delpini sarà a tutti gli effetti il nuovo Arcivescovo – terminando così il mandato di Amministratore apostolico del Cardinale Angelo Scola – e in ogni celebrazione eucaristica si ricorderà il nome del vescovo Mario.
L’ingresso ufficiale in Diocesi si svolgerà domenica 24 settembre (vigilia della Solennità di Sant’Anatalo e di tutti i Santi Vescovi milanesi). Secondo la tradizione, il nuovo Pastore arriverà da Porta Ticinese, l’antico accesso meridionale alla città, con la tappa a Sant’Eustorgio alle 16, preceduta alle 15 dalla recita del Rosario nel Santuario di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso, e l’ingresso in Duomo alle 17.
LA VISITA DI SCOLA IN CONSIGLIO REGIONALE
Alla cerimonia di venerdì 8 sarà presente anche il Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo che ha voluto rimarcare la gratitudine. “Sarà l’occasione per rinnovare, insieme a tutta la Chiesa ambrosiana, la nostra gratitudine per il suo servizio episcopale – ha sottolineato Cattaneo –. In questi anni il Cardinale ci ha accompagnati con grande amore e dedizione, spronandoci a cercare la diversità nell’unità come dinamica fondamentale del vivere ecclesiale e civile. Tra le tante occasioni d’incontro del suo episcopato, ricco di eventi e di circostanze significative, ricordo nel 2014 la sua prolusione in Consiglio regionale e la recente visita di Papa Francesco". Durante il suo intervento in Aula, il il Cardinale Angelo Scola aveva sottolineato l’importanza dei rapporti tra istituzioni laiche e autorità religiosa.
"Vi sono grato per l'invito a visitare il Consiglio Regionale – aveva detto davanti agli 80 consiglieri – e ritengo questa vostra proposta un gesto di amicizia civica, con cui viene riconosciuto l'apporto che la Chiesa ambrosiana vuole offrire alla società plurale che oggi caratterizza anche la nostra Regione" ha sottolineato l’Arcivescovo di Milano in un passaggio del suo intervento nell'Aula del Consiglio Regionale.
Lasciata la guida della Diocesi, il Cardinale Scola risiederà poi nella casa canonica di Imberido (Oggiono, Lc), vicino al suo paese natale, Malgrate. Il suo episcopato è considerato relativamente breve, in quanto è durato 6 anni. Ma non batte quello di Gerardo da Sessa (1211), Arcivescovo per soli 6 mesi.
Formalmente, quindi, Scola e Delpini non si incontreranno, seguendo un protocollo preciso e dettagliato di riti e celebrazioni che custodisce una storia di fede antica e significativa.
LE ORIGINI DEL CRISTIANESIMO A MILANO
La tradizione vuole che la diocesi milanese sia STAT fondata dall’apostolo San Barnaba nel 52. Secondo un'antica leggenda, il 13 marzo dell'anno 52 d.c. San Barnaba predicò il vangelo di Cristo in una radura poco fuori Milano: una località dove era ancora viva la tradizione celtica e nella quale alcuni cittadini si erano riuniti, pare, per una celebrazione attorno ad una pietra forata con tredici raggi incisi, un antico simbolo celtico. San Barnaba innalzò la croce, sulla pietra rotonda forata, che ancora è venerata presso la chiesa di S.Maria al Paradiso, al numero 14 di corso di Porta Vigentina.
El tredesin de Marz è il ricordo del primo diffondersi del cristianesimo a Milano e rappresenta ancor oggi la tradizionale festa della primavera e dei fiori milanese che si celebrava con un'esposizioni di piante e di fiori attorno alla chiesa di Santa Maria al Paradiso, lungo i viali aperti dopo la demolizione dei bastioni tra Porta Vigentina e Porta Ludovica.
Tuttavia tale ipotesi, di origine bizantina, è stata però confutata in parte degli studiosi, secondo cui la Diocesi di Milano è stata istituita all’inizio del III secolo. In ogni caso, la presenza cristiana a Milano è attestata archeologicamente fin dall’epoca apostolica. Una lapide con l’elenco dei vescovi è presente nella navata meridionale del Duomo.
I PRIMATI DELLA CHIESA AMBROSIANA
Fu, invece, a partire da Teodoro II (732-746) che i vescovi di Milano vengono detti “Arcivescovi”, mentre la Chiesa di Milano viene chiamata per la prima volta “Chiesa ambrosiana” durante l’episcopato di Ansperto (868-881).
Nel lungo arco di traversie storiche, si ricorda anche la figura di San Giovanni Buono, vescovo del VII secolo, che ritornò a Milano da Genova. Da circa 80 anni, infatti, dal 569, a causa della occupazione longobarda, il vescovo della Diocesi milanese risiedeva a Genova.
Scorrendo l’elenco dei pastori che hanno retto la cattedra ambrosiana si contano 38 santi e 2 beati (Andrea Carlo Ferrari e Alfredo Ildefonso Schuster, vissuti il secolo scorso). Il primo Arcivescovo eletto cardinale è Attone, vescovo dell’XI secolo.
Cinque i vescovi ambrosiani saliti poi al soglio pontificio: Uberto Crivelli (1185-1187), Cardinale, divenne Papa con il nome di Urbano III (1185-1187); Pietro Filargo da Candia (1402-1409), noto come Alessandro V (1409-1410) “primo Papa dell’obbedienza pisana”; Giovanni Angelo Medici (1559-1560), fu Pio IV (1559-1565). Più recentemente Achille Ratti (1921-1922), Arcivescovo di Milano per 6 mesi, divenuto Papa con il nome di Pio XI (1922-1939) e Giovanni Battista Montini (1954-1963), Cardinale, Papa Paolo VI (1963-1978).
UNA REALTA’ MOLTO ARTICOLATA
Per estensione e struttura ecclesiale l'Arcidiocesi di Milano è tra le più importanti del mondo. Attualmente conta circa 2000 preti diocesani, 800 religiosi, più di 6.000 religiose. Si estende su un territorio di 4.234 kmq e comprende le province di Milano, Varese e Lecco, Monza-Brianza, parte di quella di Como e alcuni comuni delle province di Bergamo e Pavia. Ha una popolazione di oltre i 5,4 milioni di abitanti. È composta da 1107 parrocchie, distribuite in 73 decanati, organizzati in 7 Zone pastorali.
IL RITO AMBROSIANO
La diocesi è detta "ambrosiana" dal nome del suo patrono Sant'Ambrogio (340-397), acclamato dalla folla “vescovo” il 7 dicembre 374, per aver con buon senso appianato la disputa sorta tra cattolici e ariani per chi avesse il diritto di nominare il nuovo Vescovo. Da Ambrogio la Chiesa di Milano ricevette un’impronta che si conserva ancor oggi, anche nel campo liturgico, conservando una particolare modalità di rito, e musicale. A tale proposito, segnaliamo che proprio dall'8 settembre la Biblioteca Ambrosiana ospita un convegno internazionale per approfondire la storia e le caratteristiche di questa importante tradizione musicale: nell'occasione saranno anche esposti rari manoscritti. L’evento si concluderà domenica 10, nella basilica di Sant'Ambrogio l’Ensemble Organum, leggendario gruppo vocale diretto da Marcel Pérès, celebrerà una messa solenne in latino (ore 12.15).