Il Consiglio regionale approva le mozioni su sburocratizzazione dell’export di armi, sclerodermia ed esodati a reddito zero

Si è chiusa con l’approvazione di tre mozioni la prima parte della seduta odierna del Consiglio regionale, presieduto da Raffaele Cattaneo.

 

EXPORT SETTORE ARMIERO

 

Buona parte della mattinata è stata occupata dal dibattito acceso sul tema della sburocratizzazione delle pratiche relative all'esportazione di armi. Alla votazione erano presenti 72 consiglieri: 45 i voti a favore espressi dalla maggioranza e 27 quelli contrari espressi da Pd (con eccezione del consigliere Corrado Tomasi), Patto Civico Ambrosoli e Movimento Cinque Stelle.

 

La mozione, presentata dalla Lega Nord e firmata da tutto il Centrodestra e dal consigliere Corrado Tomasi (PD), chiede alla Giunta regionale di sollecitare il Governo a modificare le norme che hanno recepito il regolamento europeo in materia, al fine di ridurre i vincoli burocratici alle aziende lombarde del settore armiero.

Vincoli che rischiano di compromettere la produzione e il bacino occupazionale – ha detto il relatore Fabio Rolfi (Lega Nord) nel suo intervento – perché il 90% della produzione delle armi italiane è destinato all’esportazione con una fatturato di 250 milioni di Euro, 108 imprese e oltre 3 mila addetti concentrati in Val Trompia in provincia di Brescia”.

 

Il regolamento Ue stabilisce le norme che disciplinano l'autorizzazione all'esportazione e le misure di importazione e transito per le armi da fuoco, componenti essenziali e munizioni, ai fini dell'attuazione del protocollo delle Nazioni Unite contro la fabbricazione e il traffico illeciti. “Il regolamento ha una complessa istruttoria – ha precisato Fabio Rolfi – che è passata da 16 a 86 pagine. In altri stati europei l’applicazione del regolamento non è stata cosi immediata e restrittiva, creando un regime di disparità anche a scapito delle aziende e degli artigiani italiani”.

''Noi difendiamo i lavori socialmente utili, non quelli che uccidono'' – ha detto nel suo intervento il consigliere Giampietro Maccabiani (M5S)questa mozione, che chiede che la regione intervenga presso il Governo per sburocratizzare e quindi favorire il commercio di armi, è chiaramente scritta per favorire le lobby degli armigeri”.

 

La sintesi del dibattito sarà disponibile su www.lombardiaquotidiano.it

 

RICONOSCIMENTO SCLERODERMIA COME MALATTIA RARA

 

Approvata all’unanimità la mozione che impegna Regione Lombardia ad attivarsi presso il Ministero della Salute affinché la sclerodermia sia riconosciuta a livello nazionale quale malattia rara.

Il testo era stato proposto da consiglieri di FI e NCD e illustrato da Claudio Pedrazzini (FI). Per la sclerodermia (ogni anno circa 1200 nuovi ammalati in Italia) non esistono al momento cure, se non sintomatiche, e le spese da sostenere da parte dei pazienti ( che nelle fasi evolute della malattia perdono la propria autosufficienza) sono elevate.
Oltre al riconoscimento, con i relativi vantaggi per i pazienti, la mozione, su proposta di Carlo Borghetti (PD), chiede anche che vengano sensibilizzati i medici di medicina generale per aumentare le conoscenze sulla patologia e possibilmente contribuire alla sua prevenzione.

“L’Assessore Mantovani ha ricordato che in Lombardia la sclerodermia è già riconosciuta quale malattia cronica”.

MONITOR ESODATI LOMBARDI A REDDITO ZERO

Un costante monitoraggio sugli esiti delle iniziative intraprese direttamente da Regione Lombardia e un sempre maggiore “pressing” sul Governo per allargare a tutti i lavoratori esodati a “reddito zero” gli interventi di salvaguardia delle indennità pensionistiche.

E’ quanto prevede la mozione (primo firmatario Dario Violi, Movimento 5 Stelle) votata all’unanimità dal Consiglio regionale.

L’iniziativa segue gli accordi raggiunti dalla Sottocommissione di Regione Lombardia per la formazione e il lavoro che, a novembre 2013, aveva già sottoscritto un “addendum” all’Accordo Quadro degli ammortizzatori sociali in deroga per il secondo semestre 2013 per consentire ai lavoratori esodati lombardi di utilizzare la mobilità in deroga, e le clausole di salvaguardia decretate dal Governo per varie categorie di lavoratori.