Sabato 20 luglio dalle ore 22 alle ore 22.30 saranno eccezionalmente aperte e visibili al pubblico in "notturna" le cascate del fiume Serio, in Alta Valle Seriana, secondo appuntamento annuale dei cinque previsti dopo quello di giugno e l'unico in notturna dell'anno.
Nei primi chilometri del suo percorso il fiume Serio forma i laghi di Barbellino Superiore e Inferiore, e attraversa la località turistica di Valbondione, nel cui territorio, a 1750 metri di quota nel comprensorio orobico bergamasco, sono localizzate le cascate: si tratta di un triplice salto per complessivi 315 metri, il più alto d'Italia e il secondo in Europa.
Nel 1931, nel luogo in cui sorgeva un piccolo lago naturale, venne edificata una diga per la produzione di energia elettrica che interruppe il corso del fiume. Nel 1969 la diga aprì le barriere per far rivivere la bellezza delle cascate. Da allora, in accordo con l’ENEL, l'evento è ripetuto diverse volte lungo ogni stagione estiva.
Se le precipitazioni invernali garantiscono una riserva d'acqua sufficiente a garantire la buona riuscita delle aperture, sono organizzati cinque eventi nell'arco del periodo che va da giugno a ottobre per consentire di godere dello spettacolo mozzafiato della natura che si scatena in tutta la sua forza, rovesciando a valle circa 10mila metri cubi d'acqua. Quest’anno sono previste nuove aperture il 17 settembre e il 15 ottobre, sempre alle ore 11.
Le cascate del Serio sono formate oggi da tre salti principali di 106, 74 e 75 metri, ma prima della costruzione della diga a monte, in caso di particolari temporali e piogge persistenti, si potevano ammirare in un unico salto.
Fino al 1931 erano visibili tutto l'anno, in quanto scendevano naturalmente dal soprastante Piano del Barbellino in cui confluivano le acque provenienti da monti come il Recastello e il Gleno, mentre d'estate erano alimentate dal ghiacciaio del Trobio, a quel tempo ancora imponente .
L'attrazione turistica dell'apertura delle cascate è diventata fonte di economia per il paese di Valbondione e richiama migliaia di turisti che si appostano lungo i sentieri che fronteggiano la cascata o che soggiornano al vicino rifugio Curò.
Attorno alle cascate sorge anche una leggenda. Si racconta infatti che sul Pian del Barbellino vivesse nel suo castello una nobildonna innamorata di un pastore che si aggirava con il suo gregge sui monti della zona. Egli, però, era fidanzato con una bellissima ragazza del borgo, e non intendeva lasciarla. Un giorno la nobildonna fece rapire la ragazza e la fece rinchiudere nelle prigioni del castello. Il pianto della ragazza prigioniera fu talmente forte e disperato da trasformarsi in ruscelli e torrenti che travolsero ogni cosa, castello e dama compresi, modificando il paesaggio e creando il salto dove si tuffa il Serio.
Più verosimilmente, le cascate nacquero diverse centinaia di migliaia di anni fa. Anticamente, sul Piano del Barbellino esisteva un lago contenuto dalle rocce vulcaniche che formano le montagne attorno. Col passare del tempo, l’azione erosiva dell'acqua riuscì ad aprire un varco tra queste rocce, formando la cascata.