Test per la prevenzione del tumore del seno e dell’ovaio, eliminazione delle barriere architettoniche,
reclutamento di personale amministrativo presso la Procura della Repubblica di Varese e di Busto Arsizio
Milano, 4 luglio 2017 – Dopo la mattinata dedicata al Premio “Buona Politica” e allo svolgimento del question time, i lavori pomeridiani del Consiglio regionale sono stati dedicati alla trattazione delle mozioni all’ordine del giorno: test genetico BRCA per la prevenzione del tumore del seno e dell’ovaio secondo le linee indicate dall’Associazione italiana di oncologia medica, attuazione della legge regionale per l’eliminazione delle barriere architettoniche, reclutamento di personale amministrativo presso la Procura della Repubblica di Varese e di Busto Arsizio sono i temi delle ultime mozioni approvate nel tardo pomeriggio.
E’ stata invece rinviata per approfondimenti alle Commissioni Bilancio e Sanità la mozione riguardante l’aumento dell’Iva per le prestazione contrattualizzate delle cooperative sociali.
Test genetico BRCA per prevenzione tumore al seno e all’ovaio
Estendere a tutte le pazienti lombarde con carcinoma ovario la possibilità di effettuare test genetici BRCA, in grado di rilevare mutazioni genetiche e fattori di rischio nello sviluppo di un tumore mammario e ovarico.
E’ questo l’invito rivolto alla Giunta e accolto dall’Assessore al Welfare Giulio Gallera, contenuto in una mozione (primo firmatario Massimiliano Romeo, Lega Nord) approvata all’unanimità nel tardo pomeriggio dall’Assemblea lombarda. Il documento, sottoscritto da tutti i gruppi consiliari, scaturisce da un gruppo di lavoro dedicato alla tutela dei diritti dei pazienti oncoematologici.
Sulla base di studi condotti dalla ASST Fatebenefratelli Sacco e dalla Fondazione IRCCS dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, si stima per la Lombardia la necessità di attivare una specifica consulenza genetica nel 10-15% dei casi di tumore ovarico, pari a circa 1.000-1.500 donne all’anno. Nel 2015, sono state 2.320 le pazienti che si sono sottoposte a tali test.
Carenza personale Procure Varese e Busto Arsizio
Attivarsi con il Ministero della Giustizia per risolvere la carenza di personale amministrativo che interessa la Procura della Repubblica di Varese e quella di Busto Arsizio e che sta creando numerosi problemi nella gestione e nell’amministrazione della giustizia sui territori interessati.
Lo chiede al Presidente Roberto Maroni una mozione approvata a larga maggioranza in Consiglio regionale e presentata da Luca Marsico (FI), che ha evidenziato come “l’emergenza denunciata in questi giorni è solo l’ultima di una serie di carenze registrate in questi ultimi anni rispetto alla scarsa dotazione del personale amministrativo in servizio”. In particolare la Procura della Repubblica di Varese vede attualmente impiegati solo 15 dipendenti a fronte di una pianta organica che ne prevede invece 34.
Su proposta della Consigliera Daniela Mainini (Patto Civico), è stato approvato anche un emendamento che chiede analoga attivazione e sensibilizzazione anche per tutte le altre Procure lombarde che presentano problemi di carenza di personale.
L’Assessore all’Economia Massimo Garavaglia ha ricordato come proprio nella giornata di oggi il Sottosegretario Gustavo Cioppa abbia tenuto un apposito incontro presso il Ministero perché tali problemi potessero trovare soluzione attraverso la stesura e la definizione di protocolli specifici sull’esempio di quello già sottoscritto per la Procura di Brescia.
Eliminazione barriere architettoniche
Dare avvio a una azione politica concreta per l’eliminazione delle barriere architettoniche: lo chiede una mozione, primo firmatario Dario Violi (M5S), approvata oggi all’unanimità dall’Assemblea lombarda.
Tra gli obiettivi del documento, quello di avviare il censimento degli immobili e degli edifici pubblici non ancora in regola e quello di verificare quanti sono i Comuni lombardi che hanno approvato i Piani per l'Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.).
Aumento IVA cooperative sociali
Il Consiglio regionale, su proposta dell’Assessore al Welfare Giulio Gallera, ha infine deciso invece di rinviare per approfondimenti alle Commissioni Bilancio e Sanità la mozione riguardante l’aumento dell’Iva per le prestazione contrattualizzate delle cooperative sociali.
Il documento, che ha come primo firmatario il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (Lombardia Popolare), e che vede la firma anche di esponenti di Lega Nord, Forza Italia, PD, Patto Civico e Fratelli d’Italia, chiedeva interventi di sostegno al mondo delle cooperative sociali per le quali la Legge di Stabilità dello scorso anno ha modificato l’aliquota Iva per le cooperative sociali che gestiscono servizi nel settore socio sanitario dal 4 al 5%. L’aumento rischia di creare una contrazione di 10 milioni annui nei bilanci delle cooperative e di riflesso potrebbe mettere a repentaglio 10 mila posti di lavoro e l’erogazione di alcuni servizi (in Lombardia sono un milione le persone assistite dalla cooperazione sociale).
Il Consiglio ha stabilito di svolgere e concludere gli opportuni approfondimenti delle Commissioni prima del 28 luglio, in modo che gli eventuali interventi che si richiederanno necessari possano essere recepiti nella sessione di Assestamento al Bilancio.
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