“Con la legge di Assestamento approvata oggi – ha detto il relatore Alessandro Colucci (NCD), Presidente della Commissione Bilancio – si attivano politiche a favore delle famiglie e delle nuove povertà e al tempo stesso si dà sostegno al sistema economico e produttivo lombardo, al lavoro, all’innovazione e alla competitività. E tutto ciò – ha sostenuto Colucci – mantenendo un quadro economico in perfetto ordine senza prevedere, a fronte dei tagli dei trasferimenti dallo Stato, nessun aumento delle tasse e del carico fiscale per i cittadini lombardi. E con la capacità ai autofinanziarsi gli investimenti”.
I due giorni dedicati alla sessione di bilancio si sono conclusi questa sera con l’approvazione dell’Assestamento. Queste le posizioni espresse dai gruppi in fase di dichiarazione di voto.
“I cittadini -ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo De Corato– ci chiedevano più sicurezza e oggi, grazie all’accoglimento dei nostri emendamenti, 7,5 milioni saranno utilizzati per controllare le nostre città e le case Aler ostaggio di abusivi, clandestini e spacciatori. Verranno impiegati 5 milioni di euro per la videosorveglianza nei Comuni e altri 2,5 milioni per le telecamere nelle case Aler. La sicurezza è una delle nostre priorità anche in Regione, per questo in assestamento di bilancio abbiamo puntato sulla videosorveglianza sia nelle città che nelle case popolari: servirà per prevenire e per reprimere. Regione Lombardia senza aumentare le tasse continua a fornire servizi: il nostro è il miglior bilancio d’Italia”. “Se è vero che le risorse sono sempre meno e così i trasferimenti dallo Stato – ha detto Umberto Ambrosoli per il Patto Civico – servirebbe una impostazione più responsabile ma questa legge non va in questa direzione. Ci sono investimenti importanti, ma manca la svolta attesa”. “La Lombardia si conferma punto di riferimento per tutto il Paese – ha evidenziato il capogruppo NCD, Luca Del Gobbo – senza aumentare tasse o tagliare servizi, approviamo oggi una legge che va incontro alle politiche della famiglia e sostiene le imprese”. “Nessun taglio alle spese improduttive -ha detto Dario Violi del Movimento 5 Stelle- e totale incapacità di concentrare le poche risorse disponibili dove sono veramente utili, questo assestamento al bilancio non cambia di una virgola la gestione della Lombardia. Tra i risultati ottenuti dal M5S l’esenzione del ticket per fasce di reddito che è un tema collaterale al bilancio ma che conferma il valore della sanità come diritto. Finalmente poi ci sono a bilancio risorse, seppure ancora marginali, legate al reddito di cittadinanza”. “Il problema della Lombardia è il Governo di Roma – ha detto il capogruppo di Forza Italia, Claudio Pedrazzini – Oggi rischiamo un taglio sulla sanità da 10 miliardi senza distinguo e con calcoli da ragioneria di massa. Tagli che si aggiungono ai 350 milioni già sottratti alla sanità lombarda. Noi invece stanziamo 200 milioni per il fondo investimenti e sosteniamo l’edilizia”. “Questo assestamento è una misura concreta per lo sviluppo economico e sociale – ha sottolineato il capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno Galli, – Va evidenziata la progressiva riduzione del disavanzo nonostante la morsa del patto di stabilità. Gli investimenti salgono dell’11% rispetto al 2013 con risorse nostre. Ricordiamo che la Lombardia sacrifica 54 miliardi all’anno sull’altare di Roma”. “Se questo assestamento è migliorato radicalmente in questi due giorni – ha dichiarato il capogruppo PD, Enrico Brambilla – è grazie al Governo Renzi e al decreto sugli enti locali, che ha riconosciuto alcune delle richieste fatte da tempo dalla Lombardia. Ed è sempre grazie al Parlamento e al Governo se sarà possibile salvare il Gran Premio d’Italia grazie al provvedimento sulla defiscalizzazione”.“E’ il momento di dichiarare guerra allo Stato – ha detto il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo – Roma ha tagliato ancora un miliardo alla Lombardia e i 12 miliardi che servono a Renzi per le prossime manovre verranno trovati con tagli lineari. Mi appello alla Giunta per uscire dalla Conferenza Stato-Regioni, indire subito il referendum sull’autonomia e studiare con un pool di giuristi la strada per rompere con Roma”.