Critiche al Presidente del Parco Nord su manifestazione pro migranti, il Consiglio regionale respinge la censura all’assessore Terzi Milano, 27 giugno 2017 – Con 41 voti contrari e 25 a favore, il Consiglio regionale ha respinto la mozione di censura sost

Milano, 27 giugno 2017 – Con 41 voti contrari e 25 a favore, il Consiglio regionale ha respinto la mozione di censura sostenuta da PD, Patto Civico e Sel nei confronti dell’assessore all’Ambiente Claudia Terzi. Il documento, illustrato in Aula dal capogruppo democratico Enrico Brambilla, faceva riferimento alla lettera ufficiale con cui l’assessore all’Ambiente aveva ripreso il Presidente del Parco Nord, Roberto Cornelli, per aver utilizzato il sito internet istituzionale dell’ente per invitare i cittadini a partecipare alla manifestazione pro migranti del 20 maggio scorso a Milano denominata “Insieme senza muri”.

Il Consigliere Brambilla ha auspicato che non ci sia “contaminazione politica” nei rapporti tra Giunta e invocato “rispetto delle leggi nella distribuzione delle pubbliche risorse” (con riferimento a possibili azioni sanzionatorie nei confronti del parco).

Nessuno ha mai messo in discussione la libertà di partecipazione del Presidente del Parco alla manifestazione – ha replicato l’assessore Terzi – Quello che è inaccettabile è l’utilizzo del sito internet dell’ente per invitare i cittadini ad aderire a una manifestazione politica. La Regione contesta questo, l’uso di strumenti che sono anche pagati con soldi pubblici”.

In particolare l’assessore Terzi ha precisato che la sponsorizzazione di quel tipo di manifestazioni non rientra tra le attività proprie dell’ente gestore di un parco e che, per questo, potrebbe concretizzare la fattispecie  dell’assenza delle condizioni per l’assegnazione delle risorse regionali, come individuate dalla DGR 4378.

Prima della votazione, ampio spazio al confronto in Aula. Per Stefano Buffagni (M5S) “il parco ha sbagliato a promuovere una manifestazione strumentale ma il fallo di reazione dell’assessore è più grave”, mentre per il capogruppo della Lega Nord, Massimiliano Romeo, “la presa di posizione del parco è stata un suicidio politico non gradito da cittadini ed elettori”. Il Consigliere Roberto Bruni (Patto Civico) ha ricordato che “molte figure istituzionali hanno partecipato a quella manifestazione nella legittima espressione delle opinioni” e che la “Regione non ha potere sanzionatorio”. Per Angelo Capelli (Lombardia Popolare) la scelta politica del Presidente  del Parco non poteva essere condivisibile, mentre Chiara Cremonesi (Sel) ha ritenuto necessario il documento delle minoranze “per richiamare tutti i componenti Giunta a comportamenti più rispettosi”. “Le minoranze hanno preso due granchi istituzionali – ha replicato il capogruppo della Lista Maroni, Stefano Bruno GalliL’appello del Presidente del Parco era una chiamata alle armi ed è vergognoso impedire la partecipazione dell’assessore a un Consiglio comunale” (quest’ultimo riferimento al passaggio della mozione che stigmatizzava la presenza dell’esponente della Giunta come semplice spettatore a Curno in occasione della discussione di una Variante al Pgt). Per Riccardo De Corato (FdI) il Presidente del Parco ha compiuto “una gravissima sponsorizzazione a una marcia politica”, mentre Onorio Rosati (Gruppo Misto – Mdp) si è trattato dell’adesione “a una manifestazione cui hanno aderito Comuni, associazioni no profit in uno spirito molto aperto e l’intervento dell’assessore è lesivo della libertà di parola”. Infine il Consigliere Luca Marsico (Forza Italia) ha ribadito che si è trattato di “uso improprio del sito Internet del Parco e che è stato corretto l’intervento della Regione per vigilare sul corretto utilizzo di fondi pubblici”.  

Gruppo misto. In apertura dei lavori del Consiglio regionale è stata comunicata la decisione dei Consiglieri Onorio Rosati e Massimo D’Avolio di lasciare il Partito Democratico e di aderire al Gruppo Misto. Rosati ha parlato di “scelta dolorosa, ma necessaria” per divergenze a livello nazionale che li hanno portati all’iscrizione ad “Articolo 1 – Movimento democratico progressista”, confermando a livello regionale “pieno riferimento alle minoranze”.

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Massimiliano Capitanio

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