Gli sviluppi della vicenda legata all'assegnazione dei lavori per la realizzazione della Città della Salute di Milano e i motivi che hanno spinto la Giunta regionale a bloccare la delibera che introduceva una riduzione dei ticket farmaceutici ripristinando di fatto la tariffa piena sono stati gli argomenti di una comunicazione al Consiglio regionale dell'assessore alla Sanità, Giulio Gallera, al termine degli odierni lavori d'Aula.
In merito all'abbattimento del 50% dei “superticket” a beneficio di un milione e mezzo di cittadini lombardi, previsto nella finanziaria della Regione bocciata dal Governo, “la Lombardia si trova costretta a sospendere immediatamente la delibera con effetto dal 1° marzo – ha detto l'assessore – La Regione ha diritto a gestire e governare il proprio sistema sanitario con risorse proprie, nei limiti di pareggio imposti. I cittadini hanno il diritto di beneficiare della virtuosità della nostra gestione che ci consente di redistribuire i risparmi ottenuti in benefici come lo era la riduzione del superticket. Chiediamo al Governo di fare marcia indietro – ha aggiunto – e rivendichiamo il diritto di ridurre la pressione fiscale dei lombardi con le risorse ricavate dall'efficienza delle nostre azioni. Se il Governo non riconoscerà la legittimità della nostra azione difenderemo davanti alla Corte costituzionale gli interessi dei lombardi – ha concluso Gallera – affinché a Regioni virtuose come la nostra si conceda la possibilità di amministrare in autonomia il proprio budget”.
Critici il capogruppo del PD, Enrico Brambilla, che ha sostenuto come sia stata la scelta di introdurre questo tema con un emendamento nel Collegato alla Legge di Bilancio “a provocare un risultato opposto a ciò che si poteva fare bene”; Roberto Bruni (Patto Civico) che ha ribadito come “in attesa di un referendum sull’autonomia di cui Maroni e la Lega continuano a parlare senza farlo mai, prendano atto che il sistema in vigore in Italia prevede la legislazione concorrente e che bisogna rispettarlo”; Dario Violi (M5S), per il quale “un emendamento preparato di corsa per fare propaganda richiede una responsabilità politica del danno”.
A sostegno dell'azione di blocco della delibera, dei ricorsi che intende intraprendere Regione Lombardia, della necessità autonomia gestionale e della validità giuridica della proprie leggi si sono espressi i capigruppo Massimiliano Romeo (Lega Nord) e Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia). Mario Mantovani (FI) si è chiesto per quale motivo il Governo ha impugnato all'improvviso una norma che in altre circostanze di questa stessa legislatura (2013 e 2015) aveva avallato (esenzione completa per 600 mila over 65, per circa 2 milioni e mezzo di cittadini con reddito inferiore ai 10 mila euro, per le donne soggette a mutazioni genetiche)
Per quanto riguarda la Città della Salute, dopo aver ripercorso le tappe della vicenda che ha portato all'insediamento di una nuova Commissione aggiudicatrice per l'assegnazione delle graduatorie, l'assessore Gallera resta in attesa di una decisione della Corte di Giustizia europea, chiamata in causa da una serie di ricorsi, perchè non si è ancora pronunciata sulla vicenda.