Ticket sanitari e leggi impugnate: cala contenzioso Stato-Regione Lombardia

A fine febbraio il Governo ha impugnato due provvedimenti contenuti nel Collegato al Bilancio della Lombardia (legge regionale n.34 del 29 dicembre 2016): uno riferito ai ticket sanitari, l’altro al fondo per la montagna. Da un punto di vista quantitativo, il ricorso di Palazzo Chigi non modifica un dato complessivo che vede la Lombardia fra le regioni meno oggetto di contestazione da parte del Governo, segnale che indica un’alta qualità della legislazione. In questa X legislatura le leggi impugnate sono 9 su un totale di 145 approvate. Di queste 9, 6 sono del 2014, 2 del 2015 e una sola è del 2016. Complessivamente si tratta del 5 % delle leggi approvate dal 2013 al 2016. Nelle precedenti legislature la percentuale delle leggi impugnate era più alta: 8 % (VIII legislatura) e 17 % (IX legislatura).

Il percorso
Dal momento in cui il Governo decide di impugnare una legge regionale, i tempi di soluzione sono dettati dal periodo di attesa della pronuncia sul contenzioso, che spetta alla Corte Costituzionale. Intanto, cosa può accadere? Naturalmente dipende dalle scelte che fa la Regione, trattandosi di valutazione anche politica e non solo giuridica (attiene cioè al contenuto della norma e al suo impatto sui cittadini).

Le strade sono sostanzialmente tre: la Regione può scegliere di approvare una nuova norma che corregga la precedente oggetto della impugnativa, ovvero ci si adegua ai rilievi del Governo. Si può decidere di disapplicare quella norma, quasi mettendola “in ghiaccio” fino alla pronuncia della Consulta. Infine, terza opzione: si decide di proseguire applicando ugualmente la norma contestata fino al momento in cui la Corte parlerà.