L’Ema è l’istituzione nel campo della ricerca medica europea che dopo la Brexit la Lombardia sta cercando di strappare a Londra, dove ha attualmente sede, perché rappresenta una formidabile occasione di sviluppo economico e scientifico. In attesa però che l’Agenzia abbia il via libera a traslocare (altri Paesi si sono infatti candidati ad accoglierne la sede), in seguito ad alcuni articoli comparsi sui giornali già si discute su quale possa essere la sede più opportuna per ospitare l’European medicines agency con i suoi 800 dipendenti. Qualcuno ha lanciato anche l’ipotesi “Pirellone”, oggi sede del Consiglio regionale. Ma a riportare il dibattito sulla futura (si spera) sede Ema a Milano su location possibili e non su quelle impossibili, ci ha pensato lo stesso Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale che ha diramato una nota di risposta a un articolo uscito sul Sole 24 Ore nel quale appunto si individuava Palazzo Pirelli come probabile futura sede dell’Agenzia perché, secondo il quotidiano di viale Monte Rosa, “il Pirellone in buona parte si è svuotato dopo la razionalizzazione degli uffici in Piazza Lombardia nel nuovo complesso della Regione” . L’Udp chiarisce: la notizia è assolutamente falsa. “E’ infatti noto – spiega la precisazione dell’Ufficio di Presidenza – che Palazzo Pirelli è attualmente occupato fino al 25° piano da uffici del Consiglio regionale e delle Authorities regionali (Corecom, Difensore regionale e Garante per l’Infanzia) e che dal 26° fino al 30° piano gli spazi sono occupati da uffici della Giunta regionale, dall’ARCA (agenzia regionale centrale acquisti SpA), l’Arac (Agenzia regionale anti-corruzione), l’Ente Navigli Lombardi, Explora e da pochi giorni Human Technopole. Alcuni piani assegnati al Consiglio regionale ospitano tra l’altro anche sale di riunione e in particolare le sale delle Commissioni e l’Aula, luoghi dove ogni settimana, dal lunedì al venerdì, avvengono riunioni pubbliche che i giornalisti frequentano e conoscono bene. E’ perciò alquanto sorprendente che si possa anche solo immaginare una disponibilità di Palazzo Pirelli per ospitare i circa 900 dipendenti di Ema (l’Agenzia europea del farmaco). Il Consiglio regionale – continua la nota – è naturalmente conscio dell’importanza di una collocazione di Ema a Milano e comunque in Lombardia: a tal proposito si considera impegnato a favorire ogni possibile condizione affinchè ciò possa avvenire, ritenendo l’agenzia un’occasione unica di sviluppo sia economico che scientifico per la comunità regionale”.
Tutto chiarito allora? Forse, magari. Qualcuno ha titolato “Ema, sfuma l’ipotesi Pirellone”. Peccato che nessuno l’avesse mai neanche presa in considerazione.