Frontalieri, Bellinzona: “Nessun blocco sui lavoratori lombardi”

 Nessun limite, nessuno sbarramento o quote d’ingresso. A distanza di un mese dal referendum del Canton Ticino sui frontalieri la questione si ridimensiona. A buttare acqua sul fuoco sono le stesse autorità cantonali che nell’incontro avuto dello scorso 12 ottobre a Bellinzona con il Presidente della Regione Roberto Maroni hanno rassicurato la Lombardia che il Canton Ticino non applicherà nessun contingentamento all’ingresso dei 60 mila lavoratori che ogni giorno varcano la frontiera con la Svizzera.
La visita e i colloqui del Presidente Maroni a Bellinzona  sono stati al centro stamattina di una audizione dell’assessore regionale Francesca Brianza alla Commissione Speciale per i Rapporti con la Svizzera presieduta da Antonello Formenti (Lega Nord).
Brianza ha illustrato i risultati dei colloqui intercorsi tra Lombardia il Canton Ticino sulla questione e sottolineato più  volte che le autorità di Bellinzona  hanno escluso ripercussioni nell’immediato sui nostri frontalieri. L’assessore ha evidenziato come il referendum cantonale nasce in un contesto di preoccupazione del Canton Ticino  per le difficoltà che si registrano nel mondo del lavoro, con una disoccupazione che tocca il 6% e un aumento delle richieste di ammortizzatori sociali. “Non c'e' nessun allarmismo per i nostri lavoratori frontalieri dunque – ha ribadito l’Assessore Brianza –  Ovviamente, la situazione va monitorata. Da parte nostra c’è la volontà di continuare a  collaborare con il  Canton Ticino".