Via libera in Commissione Cultura al progetto di legge sul riordino del sistema culturale lombardo

Milano, 8 settembre 2016 – La Commissione Cultura, presieduta da Luca Ferrazzi (Lista Maroni), ha dato via libera al progetto di legge per il riordino delle norme in materia di cultura, la cui approvazione in Consiglio regionale è prevista per la seduta di martedì 27 settembre. I lavori della Commissione si sono conclusi oggi e in cinque mesi hanno coinvolto in audizione 60 tra enti e istituzioni del settore pubblico e privato e hanno comportato l’analisi e la valutazione di oltre duecento emendamenti. Le minoranze si sono astenute.

Il Presidente Luca Ferrazzi, relatore del provvedimento, ha rimarcato ilpercorso effettuato in sintonia con l’Assessore Cappellini. Con lei abbiamo tracciato le linee guida e lavorato insieme per migliorare un testo di riordino che tra l’altro prevede l’abrogazione di venti leggi ormai superate”.

“Mi preme anche ricordare il fatto – sottolinea Ferrazzi – che il testo approvato favorisce l'integrazione delle tematiche culturali attivando interazioni e sinergie con altri settori, quali ad esempio, ma non solo, il paesaggio, il turismo, l'istruzione, l'agricoltura e con realtà pubbliche e private che operano sul territorio. Vogliamo anche favorire ed incrementare la partecipazione a scambi culturali interregionali, nazionali e internazionali mediante ricerche, convegni, mostre, festival, rassegne, concorsi e promuovendo anche accordi in ambito europeo ed extraeuropeo, incentivando e sostenendo anche la partecipazione alla vita culturale delle persone con disabilità”.

 

Il corpus normativo regionale in materia di cultura è stato riscritto in 47 articoli e introduce norme di particolare rilievo, come la  valorizzazione  dei siti Unesco della Lombardia, con attenzione agli itinerari culturali e ai cammini religiosi. Inoltre sono state introdotte norme di salvaguardia e promozione della lingua lombarda,  il recupero e la valorizzazione delle identità lombarde, la partecipazione a scambi culturali in ambito interregionale, macroregionale, nazionale e internazionale, con la possibilità di promuovere accordi in ambito europeo. Sul versante della creatività, dell'innovazione, della ricerca e della sperimentazione sono previste specifiche norme di promozione. Viene sostenuta anche l'attività terapeutica della cultura e valorizzato il ruolo del volontariato culturale e delle imprese culturali e creative.

Due ulteriori novità contenute nel documento sono rappresentate dai Piani integrati della cultura e dal Fondo unico della cultura. La Regione intende incoraggiare la presentazione di progetti di ampio respiro, che riguardino più ambiti territoriali e che vedano una stretta collaborazione tra pubblico e privato. Il Fondo per la cultura, invece, sostituirà i diversi fondi previsti oggi per ciascun settore, rendendo più agevole l'utilizzo delle risorse e consentendo il sostegno di progetti multidisciplinari.

“Abbiano creduto tutti in questo progetto – ha detto l’Assessore Cappellini, presente alla seduta di Commissione – e l’astensione della minoranza politicamente la giudico positivamente. Avremo modo e tempo di discutere insieme eventuali migliorie”.

 

Gli interventi

“E’ un buon provvedimento che ha potuto contare anche sulla positiva collaborazione delle minoranze”, ha detto Lara Magoni (Lista Maroni). Anche per Antonello Formenti (LN) si tratta di “un buon testo di legge che promuove la nostra cultura ed identità semplificando l’attuale quadro normativo”. “La Lombardia vuole essere una regione che valorizza e tutela identità e tradizione per poter affrontare al meglio le sfide del futuro – ha rimarcato il consigliere Jari Colla (LN) – Con questa Legge vogliamo rivitalizzare e valorizzare le espressioni del nostro patrimonio culturale, tra cui la lingua lombarda, già riconosciuta e censita dall'Unesco tra le lingue in pericolo di estinzione". Fabio Pizzul (PD) ha voluto spiegare il voto di astensione: “Riconosciamo  che nel percorso si è instaurato un fattivo dialogo con i colleghi della maggioranza. E’ una legge utile, ma volevamo inserire maggiori elementi di innovazione”. Andrea Fiasconaro (M5S):” Devo dare atto che alcune proposte del mio gruppo sono state accettate se pur riformulate. Tra i punti dolenti l’intervento sulla lingua lombarda e la carenza di fondi”. Anche per Daniela Mainini (Patto Civico) il motivo di astensione è legato “alla forzatura sui dialetti e alla carenza di fondi”.

 

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