L’Assessore all’Ambiente Claudia Terzi ha fornito chiarimenti anche sulla variante della discarica di rifiuti di Gorla Minore e Mozzate
Milano, 8 settembre 2016 – Il progetto della cava e della discarica di rifiuti speciali ATE g11 tra i Comuni di Busto Garolfo e Casorezzo, presentato dalla Società SOLTER, è stato oggi al centro dei lavori della Commissione Ambiente e Protezione civile, che ha incontrato l’Assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi. “Valutato che dalle considerazioni emerse pare di riscontrare una posizione comune di contrarietà a questo progetto da parte di tutti i gruppi consiliari regionali, predisporremo ora una proposta di risoluzione condivisa da inviare alla Città Metropolitana, nella quale precisare e formalizzare il nostro dissenso in modo ufficiale”: lo ha annunciato il Presidente della Commissione Luca Marsico (FI) al termine della seduta, auspicando una rapida approvazione della risoluzione stessa e sottolineando come le audizioni tenute in precedenza dalla Commissione su questo tema, supportino in modo convinto la necessità di una risoluzione che prenda posizione in modo chiaro e preciso.
L’Assessore Claudia Terzi ha spiegato come il 14 luglio scorso Regione Lombardia ha fatto pervenire alla Città Metropolitana di Milano, ente referente e competente sul progetto, le proprie considerazioni in merito, chiarendo che il progetto proposto da Solter necessitava di nuove verifiche e chiarimenti. Innanzitutto si rendeva necessaria una verifica delle distanze tra il perimetro della nuova discarica e altre discariche cessate poste nelle vicinanze: un’eventuale discarica posta nelle vicinanze deve infatti distare almeno 50 metri dalla discarica esistente, in aderenza ai criteri per l'individuazione delle aree idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti contenuti nel Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti. In secondo luogo è stato fatto presente come sia necessario calcolare il fattore di pressione per la discarica ed è stata evidenziata la mancata disponibilità della titolarità delle aree interne all’ATE (anche se tale mancanza non costituisce comunque elemento ostativo al rilascio del parere di compatibilità ambientale). Da ultimo è stato evidenziato come il conferimento di rifiuti provenienti dal trattamento meccanico di rifiuti solidi urbani di provenienza extraregionale non risulta in linea con le indicazioni della pianificazione regionale che, riprendendo gli indirizzi europei e nazionali, privilegia invece il recupero di materia e di energia da tali tipi di rifiuti rispetto al loro mero invio a discarica.
“Accanto a queste indicazioni tecniche –ha concluso la Terzi- ho personalmente ritenuto opportuno sottolineare nella stessa nota la necessità di uno specifico approfondimento sulle tipologie dei rifiuti trattati, per valutarne l’effettiva necessità di conferimento in discarica, al fine di scongiurare un’autorizzazione, come riempimento di cava, di una discarica di rifiuti con caratteristiche simili ai rifiuti solidi urbani, finalizzata peraltro a coprire esigenze di smaltimento di altre regioni”.
La settimana successiva, il 22 luglio la Città Metropolitana di Milano ha concluso la procedura di VIA (Valutazione Impatto Ambientale), pronunciando la compatibilità ambientale del progetto.
Il Vice Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) ha sottolineato come “Regione Lombardia ha fatto tutto quello che era nelle proprie possibilità e competenze, manifestando nei fatti la propria contrarietà a questo progetto. Sorprende che la Città Metropolitana, nonostante abbia richiesto il parere di Regione Lombardia, non ne abbia poi tenuto minimamente conto. Come già ipotizzato da alcuni amministratori locali e dai comitati di cittadini, mi riservo anch’io –ha aggiunto Cecchetti- la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica, qualora l’iter dovesse procedere senza tenere in considerazione i pareri e le richieste di approfondimento e di chiarimento manifestate da più parti anche in sede tecnica”.
Massimo D’Avolio (PD) ha ribadito che “faremo presente alla Città metropolitana la posizione contraria e il dissenso del gruppo regionale del Partito Democratico”, specificando anche come “se è vero che le aree agricole contenute nell’ATE rimarranno tali mantenendo la loro vocazione agricola, resta però da capire quali tipologie di coltivazione possano essere poi realmente praticabili in prossimità di una cava e di una discarica”.
Da ultimo anche Giampietro Maccabiani (M5Stelle) ha manifestato contrarietà al progetto, evidenziando in particolare la necessità di verificare se siano stati fatti i necessari controlli sulla falda acquifera presente in loco.
Nel corso della seduta di questa mattina, l’Assessore Claudia Terzi ha fornito alla Commissione anche alcuni chiarimenti sulla variante della discarica di rifiuti non pericolosi e residuali che interessa i Comuni di Gorla Minore e Mozzate, precisando che l’istruttoria ha tenuto conto delle osservazioni e dei pareri pervenuti, tra cui quelli del Comitato Mozzatese Salute e Ambiente, che esprimevano la propria contrarietà, in particolare, sulle quote finali della discarica, sulla gestione delle acque meteoriche e sulle modalità di conferimento dei rifiuti.
Gli Enti territoriali coinvolti (Provincia di Varese, Provincia di Como, Comune di Gorla Minore e Comune di Mozzate) si sono espressi positivamente circa il progetto in questione, così come si erano già espressi positivamente anche ARPA e ASL.
Gli aspetti, sollevati dai Comuni di Gorla Minore e Mozzate, relativi alle emissioni olfattive e alla qualità delle acque derivanti dalle operazioni di ampliamento, sono stati esaminati e recepiti nel procedimento di valutazione ambientale e le operazioni saranno eseguite in modo da minimizzare l’impatto olfattivo adottando tutti gli accorgimenti necessari, mentre, sia per le caratteristiche delle acque, sia per la tipologia degli interventi previsti dal progetto, non si pone un problema di qualità delle acque.
Aurelio Biassoni
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