Festival di Venezia: Presidenti Fanetti e Girelli a proiezione film sul carcere di Opera

È stato presentato questo pomeriggio alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia il nuovo docufilm del regista milanese  Ambrogio Crespi, “Spes contra Spem – Liberi dentro”, inserito nella sezione “Eventi speciali” e interamente girato all’interno della casa circondariale milanese di Opera.
Alla proiezione erano presenti, oltre al Ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche il Presidente della Commissione speciale Carceri Fabio Fanetti e il Presidente della Commissione speciale Antimafia Gianantonio Girelli, intervenuti in rappresentanza del Consiglio regionale della Lombardia.

“Un filmato emozionante che racconta il carcere nella totalità della sua umanità –ha evidenziato il Presidente Fabio Fanettie che rimarca ancor di più il ruolo del carcere come strumento di rieducazione e non solo di reclusione. Una persona può  cambiare, ma le si deve dare la possibilità di farlo. Credo sia opportuno promuovere ad ogni livello questo film e farlo conoscere specialmente  nelle scuole: del carcere devono occuparsene tutti”.

Questo docufilm –ha sottolineato il Presidente Gianantonio Girellipone una seria riflessione sulla condizione dei detenuti e sulla necessità di costruire veramente percorsi di recupero e di speranza. Si tratta quindi di ragionare su una pena giusta in senso riparativo. Il film di Crespi rappresenta un vero manifesto contro la mafia: sentire persone che hanno commesso crimini efferati parlare di loro, del loro passato e del loro futuro, aiuta ad insegnare il valore della legalità”.

Incentrato sul tema del “fine pena mai”, il film è realizzato con le testimonianze di coloro che vivono questo tipo di reclusione all'interno del carcere di Opera, di giudici e di addetti ai lavori. I protagonisti sono uomini condannati all’ergastolo ostativo. Non sono attori, ma persone che raccontano la loro vita .Oltre ai detenuti hanno partecipato al progetto anche il direttore del carcere di Opera Giacinto Siciliano e la polizia penitenziaria, con la collaborazione dell’Associazione Nessuno Tocchi Caino.