Welfare, l’assessore Cantù in Commissione Sanità

Nel corso di un incontro in Commissione Sanità, presieduta da Fabio Rizzi (Lega Nord), l’assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale e volontariato, Maria Cristina Cantù, ha risposto ad una lunga serie di domande poste durante la seduta della scorsa settimana prima che la Commissione affronti il dibattito sulle politiche del welfare contenute nel Programma regionale di sviluppo (Prs).

Gli ambiti affrontati sono andati dal superamento della “rigidità” delle unità di offerta soscio-sanitaria esistente ai Piani di Zona, dai voucher al Fondo Famiglia Lombardo (FFL), dalle cure intermedie all’accreditamento dei soggetti erogatori, dagli interventi per genitori separati al fondo a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili, dai consultori ai fondi Nasko e Cresco, dalle politiche per le persone vittime di violenza a quelle per la “vita indipendente”, dal ruolo del Terzo Settore a quelli di associazionismo e volontariato.

Una disamina a largo raggio, molto articolata, che prefigura, come hanno sottolineato Carlo Borghetti (Pd) e Stefano Carugo (Pdl), “radicali cambiamenti rispetto all’esistente”. Mentre Borghetti si è chiesto se questo avverrà con leggi regionali dato che non è prevedibile una via di sole “delibere di Giunta”, il consigliere Carugo ha invece detto che davanti a questa prospettiva “chiederemo una riunione di maggioranza per condividere insieme i cambiamenti delineati nell’esposizione dell’assessore”.

Al termine dell’incontro l’assessore Cantù ha sottolineato come il welfare sia un tema di grande rilevanza per le politiche regionali e quindi soggetto a tutti gli approfondimenti necessari prima di qualsiasi decisione mentre si è detta certa che “quando saremo pronti al riordino del welfare lombardo, ci sarà un grande riconoscimento del ruolo degli enti locali”.

Il Piano regionale di sviluppo, in Commissione Sanità esaminato in sede consultiva, dovrà essere licenziato entro la fine di giugno.