AGFA Manerbio (BS): “Trovare alternative alla chiusura”

Salvaguardare in ogni modo l’occupazione, vagliando ipotesi alternative alla chiusura tra cui la riconversione, convocando le parti e incontrando il board della multinazionale. Sono queste le prospettive emerse oggi durante leaudizioni che la Commissione consiliare Attività produttive, presieduta da Angelo Ciocca(Lega Nord), ha tenuto con le RSU dell’AGFA di Manerbio (Brescia). Al centro dell’incontro la cessazione dell’attività del sito produttivo bresciano e la conseguente richiesta avanzata dalla società lo scorso 9 luglio di cassa integrazione straordinaria per 115 dipendenti. 
Non si tratta di un’azienda decotta ma di un sito produttivo di nicchia e con potenzialità da sviluppare” hanno lamentato Federica Trapletti della Fiom Cgil e Daniela Pedrali FIM CISL di Brescia che hanno chiesto che Regione Lombardia intervenga a sostegno della vertenza. “Tra l’altro – ha sottolineato Trapletti – la AGFA vanta commesse per oltre 20 milioni proprio da parte della Regione per forniture ai principali ospedali lombardi”. “Una leva, questa – ha dichiarato  il consigliere del PD Gian Antonio Girelli – che consentirebbe a Regione Lombardia di avere più peso nel chiedere di riaprire la vertenza”.
Dello stesso avviso anche Fabio Rolfi (Lega Nord) che ha sollecitato la Commissione ad incontrare i vertici aziendali e anche il board della multinazionale che “con la sua politica accentratrice aggredisce i territori”. A tale proposito il PresidenteCiocca ha sottolineato come “il Piano Regionale di Sviluppo, recentemente approvato dal Consiglio regionale, abbia inserito misure volte a garantire appalti a km zero a sostegno delle produzioni del territorio”. E proprio per mantenere stretti i contatti con la vertenza il Presidente Ciocca ha istituto un pool di consiglieri, di cui faranno parte, oltre a Girelli e Rolfi anche Mauro Parolini, capogruppo del PdL che ha rimarcato come “l’uso cinico delle risorse del territorio non possa essere una spirale irreversibileDario Violi del M5S che, riferendosi alla politica aziendale dell’AGFA ha parlato di “una violenza al territorio”, e Michele Busi (Patto civico) che ha sollecitato Regione Lombardia “uno dei clienti dell’azienda, affinché faccia opportune pressioni per valorizzare il sito produttivo”.

Le pesanti ricadute occupazionali sul territorio sono state illustrate da Nerina Carlotti, vice sindaco di Manerbio, e dalla responsabile del settore Lavoro della Provincia di brescia, Angelica Zamboni.
I prossimi passi ufficiali che Regione Lombardia, tramite l’Agenzia per l’Istruzione, la Formazione e il Lavoro Arifl, presente all’audizione, compirà – ha dichiarato il Presidente Ciocca – saranno la convocazione dovuta per legge delle parti per la cigs entro il termine del 2 agosto, la proposta di alternative percorribili, tra cui quella della riconversione, e il’incontro con i vertici aziendali e i manager della multinazionale. Non si può escludere l’intervento anche del ministero dello Sviluppo economico
In tema di aiuti alle imprese il Presidente Ciocca ha inoltre annunciato l’invio di una lettera ai Presidenti di Camera e Senato e alPresidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, per protestare contro l’introduzione del DURT, Documento Unico di Regolarità Tributaria che prevede una serie di nuovi adempimenti burocratici per le imprese creditrici rispetto alla Pubblica amministrazione, previsto del decreto del Fare.