La valutazione delle politiche pubbliche trae forza e prospettiva dal contributo dei cittadini. Questo risulta dal lavoro di studio e ricerca del Comitato paritetico di Controllo e Valutazione, presieduto da Carlo Borghetti.
L’ organismo non partisan del Consiglio, deputato alla valutazione degli effetti delle leggi e delle politiche pubbliche, ha organizzato sul tema il workshop che si è tenuto questa mattina nella Sala Pirelli del Palazzo della Regione, con la partecipazione di più di un centinaio di persone.
“La valutazione delle politiche è uno strumento importante per avvicinare i cittadini alle istituzioni, per ‘creare un ponte’ e per farlo è necessario utilizzare le tecniche adeguate” ha esordito Carlo Borghetti. “Una di queste tecniche – ha aggiunto– è quella che gli addetti ai lavori chiamano ‘valutazione partecipata’, ossia che si avvale del contributo della cittadinanza e del riscontro che i cittadini possono dare sulle politiche di grande interesse collettivo, quali per esempio la sanità, il lavoro, l’abitare.”
“La valutazione delle politiche, per essere corretta dal punto di vista del metodo– ha spiegato Claudio Bezzi (fondatore dell’Associazione Italiana di Valutazione) – deve essere argomentata e dare, di conseguenza la possibilità di una controargomentazione”. “La valutazione – ha precisato anche Bezzi- deve essere però utilizzata per eventualmente correggere l’impostazione delle leggi, oppure non ha senso e rimane mera esercitazione”
Un esempio di questa pratica è stato fornito da Claudio Calvaresi (Istituto per la Ricerca Sociale IRS) che ha riferito in dettaglio il processo di coinvolgimento degli abitanti nella riqualificazione del Quartiere di Ponte Lambro a Milano.” Un esempio della possibilità che hanno le Istituzioni di rispondere ai cittadini – ha detto Calvaresi – riprendendo il concetto di accountability (capacità di dar conto, di costituire riferimento affidabile ) citato anche da Borghetti.
Liberata dell’Arciprete (Cittadinanzattiva) ha illustrato il lavoro dell’Agenzia di valutazione civica, il cui contributo per la valutazione partecipata del servizio sanitario regionale riguarda, per esempio, il grado di umanizzazione degli ospedali.
Al proposito Stefano Carugo (Presidente della Commissione Affari Istituzionali) che ha coordinato il dibattito, ha suggerito che nel processo di riforma del sistema sanitario regionale si faccia uso delle tecniche di valutazione non solo a posteriori, ma anche in corso d’opera.
Valutazione e partecipazione vanno entrambe incrementate, ma non confuse, secondo la precisazione del Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo, che ha concluso i lavori. “Non è cosa di poco conto che il Consiglio regionale si stia ponendo questo problema” ha detto Cattaneo “anche perché l’idea di valutare le politiche è in qualche modo nuova per la cultura dominante nelle amministrazioni pubbliche e fra i cosiddetti decisori. Occorre puntare di più sulla valutazione e anche sulla partecipazione che si fonda sull’ascolto e il dialogo”.
“Si potrebbe sintetizzare cosi: nelle istituzioni siamo ancora troppo orientati al prodotto e troppo poco al cliente”, ha detto inoltre il Presidente. “Ma oggi – ha concluso – abbiamo metodi e strumenti specifici per far crescere questa necessaria cultura della valutazione”.
- 1 Ottobre, 2013
- 12:00 am
- Categorie: Lombardia Quotidiano