In apertura di seduta il Vice Presidente Mario Mantovani è intervenuto dal banco di consigliere per annunciare che “questa mattina si è aperta la procedura per la trasformazione del gruppo
consiliare del PdL in FI”, aggiungendo che “tempi tecnici” porteranno alla formalizzazione “domani o post domani” e che al gruppo di FI hanno già aderito dieci consiglieri “che hanno fatto proprio il documento approvato dal Consiglio Nazionale del PdL”. Varie le ragioni, secondo Mantovani, che hanno portato a questo passaggio: in primo luogo scelte del governo sempre meno condivisibili e“l’atteggiamento dei compagni di viaggio sul tema della decadenza da Senatore di Berlusconi”, al centro di un “accanimento giudiziario” senza uguali. “FI –ha detto Mantovani- continuerà ad essere la casa dei moderati che contribuirà al rinnovamento della politica e alla rinascita del Paese”.
Anche il capogruppo PdL Mauro Parolini ha voluto informare il Consiglio della prossima nascita del gruppo consiliare del Nuovo Centro Destra, motivata da un mutato quadro nazionale e dalla ferma volontà di rilanciare l’azione di Regione Lombardia e di lavorare “per dare un nuovo slancio al Paese ripartendo dalla fiducia nella persona”.
Parolini ha precisato che la diversità di vedute con chi ha dato vita a FI non è certo dovuta alle vicissitudini che riguardano Berlusconi (“i nostri parlamentari voteranno contro la decadenza”), ma piuttosto a un giudizio sul governo, “che non ha alternative” e casomai deve lavorare di più e meglio.
Grande rispetto per quello sta accadendo è stato dichiarato da Alessandro Alfieri, capogruppo PD, che ha spiegato l’uscita dall’Aula dei consiglieri PD nel momento in cui Mantovani ha parlato di Berlusconi.“Abbiamo rispetto di quest’Aula -ha detto- e non possiamo permettere di trasformare la nascita di nuovi gruppi in un comizio”. “Mi auguro – ha aggiunto – che il lavoro già difficile che sta facendo Regione Lombardia non venga ostacolato da queste diatribe interne a una forza politica”.
Umberto Ambrosoli (Patto civico), che pure ha definito “momento costruttivo” il passaggio della costituzione di nuovi gruppi, ha criticato l’intervento di Mantovani definendolo “non rispettoso” per l’Aula. “Avremmo preferito -ha detto- che intervenisse riguardo due questioni che ha lasciato in sospeso: le sue dimissioni da Sindaco e le dichiarazioni oggetto di una mozione di censura”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la consigliera Paola Macchi (capogruppo M 5S): “Mantovani, che ricopre due cariche incompatibili ed è al centro di una mozione di censura, ha pronunciato l’elogio di un condannato. Ha voluto iniziare qui una campagna elettorale senza avere rispetto per quest’Aula”.
Hanno chiuso gli interventi il capogruppo della Lega Nord Massimiliano Romeo, secondo il quale il chiarimento interno al PdL “porterà miglioramenti perché il confronto, la chiarezza e la trasparenza favoriscono, come è sempre avvenuto in questa prima fase di legislatura, l’efficacia dell’operato di Regione Lombardia”, e Stefano Bruno Galli (Maroni Presidente): “La nascita di nuovi gruppi è un fatto virtuoso per la democrazia e il buon governo” e perciò favorirà il lavoro del Consiglio e della Regione per dare alla Lombardia “più autonomia” e per costruire la “macroregione”.