Le modifiche apportate scongiurano ogni rischio di impugnativa davanti alla Corte Costituzionale:
modificate la legge istitutiva dell’ARAC e il Testo Unico in materia di agricoltura per quanto concerne i ripopolamenti ittici
Milano, 20 luglio 2016 – Via libera in Commissione “Affari Istituzionali” presieduta da Carlo Malvezzi (Lombardia Popolare) al provvedimento che modifica recenti leggi regionali e recepisce le indicazioni e i rilievi del Governo nazionale: le modifiche apportate, concordate dal Presidente Maroni con gli uffici ministeriali competenti, annullano ogni pericolo di possibile invasione di competenze statali e scongiurano il rischio di una impugnativa davanti alla Corte Costituzionale delle leggi regionali interessate da questo provvedimento.
“La leale collaborazione instaurata tra Regione Lombardia e il Governo nazionale trova riconoscimento e viene sancita in questo provvedimento –ha detto il Presidente Malvezzi, che è anche relatore del progetto di legge-: il dialogo istituzionale deve ora essere rafforzato e rinnovato sempre di più, nell’interesse dei cittadini e a garanzia della volontà di trovare soluzioni condivise ai problemi”.
Le novità più rilevanti riguardano la legge regionale n.5 di quest’anno che ha istituito l’ARAC, l’Agenzia Regionale Anti Corruzione. Il nuovo organismo non si configura più come una Autorità, non avendone l’autonomia tipica, ma come Agenzia; l’attività di prevenzione e contrasto della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione spetta solo all’Agenzia Nazionale, l’ANAC, mentre l’ARAC nello svolgimento di tali funzioni avrà un ruolo collaborativo; l’ARAC è titolare di funzioni legate alla vigilanza, ai controlli e alle segnalazioni, ma non avrà poteri autonomi.
Hanno votato a favore i gruppi di maggioranza Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Lombardia Popolare e Fratelli d’Italia, astenuti PD e Patto Civico, contrario il gruppo M5Stelle.
Roberto Bruni (Patto Civico) e Fabio Pizzul (PD) hanno sottolineato come “Maroni è tornato sui propri passi aprendo al dialogo con il Governo e mostrando un atteggiamento responsabile: l’ARAC in ogni caso –hanno aggiunto- resta un organismo senza poteri e di scarsa utilità, anche se è pur sempre uno strumento di controllo in più”. Voto contrario del M5Stelle motivato dal Consigliere Segretario Eugenio Casalino: “Abbiamo sempre giudicato l’ARAC un organismo inutile e costoso, quindi uno spreco a spese dei cittadini: dopo queste modifiche l’inutilità dell’ARAC è ancora più evidente ed è chiaro come sia solo uno strumento di propaganda”.
“Nessun passo indietro della Regione nei confronti del Governo, ma solo il giusto e normale recepimento di alcune segnalazioni per quanto concerne aspetti giuridici e legislativi che andavano perfezionati” hanno infine evidenziato gli esponenti di maggioranza Pietro Foroni (Lega Nord), Lino Fossati (Lista Maroni) e Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia).
Le altre leggi regionali che sono stato oggetto di modifica sono la n.36/2015 nella parte che interessa il collocamento lavorativo dei disabili presso datori di lavoro pubblici, che viene ora “favorito” e non più “garantito” dalla Regione; la legge n.43/2015 per quanto concerne alcuni aspetti tecnici relativi alle variazioni di bilancio che riguardano l’“Organismo strumentale per gli interventi europei”; la legge n.42/2015 con la soppressione dell’indennità di trasferta per il personale impegnato nell’attività di supporto ai lavori consiliari quando gli stessi proseguono dopo le ore 21 in sessione “notturna”.
Modificato infine anche il testo unico in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale, equivalente alla legge n.31/2008: nei ripopolamenti della fauna ittica sul territorio regionale d’ora in poi sarà vietata l’introduzione di specie non autoctone. Tale misura riguarderà anche il piano ittico della Provincia di Sondrio, alla quale prima erano riconosciute particolari forme di autonomia in materia.
Il provvedimento approvato oggi in Commissione andrà all’attenzione del Consiglio regionale settimana prossima al termine della sessione di bilancio.
Aurelio Biassoni
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