Adozioni internazionali, unanimità sulla mozione: gli altri documenti approvati

 Una riforma della legge sull’adozione internazionale, semplificando le procedure attraverso accordi coi Paesi di origine dei minori, riducendo i tempi dell’iter adottivo, abbattendo i costi per le famiglie che scelgono questa strada. 

Sono tra le richieste contenute nel documento di NCD, presentato dal capogruppo Luca Del Gobbo, discusso in Aula e approvato questa sera all'unanimità. Nella mozione si chiede innanzitutto di semplificare gli adempimenti burocratici con conseguente riduzione dei tempi (attualmente tra la presentazione della disponibilità della coppia e l’ingresso dei bambini in Italia passano oltre tre anni) e dei costi che si aggirerebbero attorno ai 20 mila euro. Su questo aspetto la mozione è stata integrata con la richiesta -proposta dalla Consigliera Paola Macchi (M5S)- di intervenire presso la Commissione per le adozioni internazionali perché "operi ulteriori controlli sulle spese che gli Enti autorizzati esigono dagli assunti genitori".
Le domande, si legge nella mozione, sarebbero in calo e anche le coppie che hanno portato a termine una adozione internazionale sono diminuite in questi anni di oltre il 30%. 
Nella discussione sono intervenuti i Consiglieri Stefano Carugo (NCD), Antonio Saggese (Maroni Presidente), Onorio Rosati (PD), Riccardo De Corato (FdI), Silvana Saita (LN), Alessandro Sorte (FI), Daniela Maroni (Maroni Presidente) e Fabio Pizzul (PD). Apprezzamento per la mozione è stata espresso anche dall'assessore Maria Cristina Cantù.
Il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo – che tradizionalmente non partecipa al voto in aula – in considerazione del contenuto della mozione e della posizione unanime registrata nel dibattito, ha aggiunto il suo voto positivo a quello dell'intero Consiglio.
Controlli sanitari negli Aeroporti lombardi
Nella mozione, presentata dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Riccardo De Corato, si chiede alla Giunta regionale di "attivarsi presso le autorità sanitarie nazionali per aumentare i controlli sui passeggeri provenienti dai paesi colpiti dalla epidemia di Ebola". In particolare, verrà chiesto a tutti gli aeroporti lombardi (Uffici Usmaf) di dotarsi di termometri digitali per la rilevazione della temperatura corporea dei viaggiatori. Verrà anche avviata una ulteriore campagna informativa indirizzata agli operatori sanitari lombardi per affrontare le situazioni a rischio. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Anna Lisa Baroni (Forza Italia), Fabio Fanetti (Maroni Presidente), Fabio Rolfi (Lega Nord) e Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto), che hanno condiviso il contenuto del documento, mentre la consigliera Paola Macchi (M5Stelle) e la Vice Presidente Sara Valmaggi (PD) avevano chiesto di poter approfondire il tema in commissione.
 
No all'abolizione della figura del segretario comunale.
Approvata a maggioranza una mozione presentata da Umberto Ambrosoli (Patto Civico), con la quale si chiede l'impegno del Presidente  e della Giunta regionale per scongiurare l'abolizione dei segretari comunali ipotizzata nella riforma della pubblica amministrazione attualmente all'esame del Senato. Nel testo della mozione si precisa che questa figura non solo non va abolita, ma anzi deve essere rafforzata per il buon funzionamento dei Comuni.
 
No alla chiusura della Nokia 
Intervenire urgentemente per indurre Nokia a revocare il licenziamento di ulteriori 115 dipendenti. Lo chiede una mozione urgente della Commissione Attività produttive, illustrata dal consigliere Onorio Rosati (PD). Il documento sollecita il prefetto a convocare le parti interessate e i Ministeri competenti a favorire la ripresa del confronto sindacale nelle sedi opportune, con l'ultimo obiettivo di giungere ad una intesa che salvaguardi l'occupazione e l'unità produttiva.
 
Idrocarburi in Lombardia: abrogare o modificare l'art.38 del decreto "Sblocca Italia"
Sfruttamento del sottosuolo e rischio sismico: criticità del decreto “Sblocca Italia” E ‘questo l’argomento  di una mozione proposta da M5S nella seduta pomeridiana , approvato con il solo voto contrario di Pd e Patto Civico, con cui si impegna la Giunta ad attivarsi perché l’art. 38  del decreto “sblocca Italia” sia abrogato, oppure modificato per tutelare le prerogative regionali in materia.
La mozione impegna anche la Regione ad un ricorso per incostituzionalità nel caso la legge di conversione del decreto non tenga conto di questa indicazione. Ci  si riferisce  in particolare ad alcune disposizioni in merito alla ricerca e alla “coltivazione” di idrocarburi in terraferma. Le autorizzazioni alle  attività di questo ambito rientravano finora nelle competenze regionali e, con questo decreto, passano ora di fatto  in capo al Ministero.  “Il termine per la resa del parere regionale,  – si legge nel testo della mozione – non viene espressamente richiamato”.
La decisione su questi ambiti è delicata, ha affermato il primo firmatario del testo, Andrea Fiasconaro (M5S) “anche in ragione del grado di rischio sismico presente in Lombardia, della sua elevata antropizzazione e della presenza di numerosi impianti a rischio rilevante” “ L’articolo 38 del decreto – ha aggiunto Fiasconaro – allontana  dai territori la facoltà di decidere. “
Il cambiamento dell’iter delle autorizzazioni per gli impianti è significativo, ha sottolineato anche Pietro Foroni (LN) proponendo la versione del testo che poi è risultata definitiva. “Su temi specifici quale quello degli idrocarburi è anche nostra intenzione che il decreto venga modificato “ ha spiegato Jacopo Scandella(Pd) ”Ma non è corretto dare il segnale che l’intero decreto sia illegittimo”, ha affermato motivando il voto contrario del suo gruppo alla mozione.
L’art. 38 chiede di fatto alle Regioni una delega in bianco, che potrebbe aprire le porte ad attività potenzialmente invasive” ha concluso l’Assessore Claudia Terzi.
Il testo è stato approvato con 40 voti a favore e 15 contrari.