Sito ex raffineria Tamoil e acciaieria Arvedi di Cremona

Nell’ambito della messa in sicurezza delle acque di falda del sito Tamoil a Cremona, è stato installato un sistema di sbarramento idraulico costituito da quindici pozzi di emungimento attivi già a partire dall’agosto del 2007.
Tamoil Raffinazione S.p.A., peraltro, prosegue in contraddittorio con A.R.P.A. le attività di monitoraggio delle acque di falda e dei suoli secondo il programma approvato dagli Enti nel corso delle conferenze dei servizi indette dal Comune di Cremona”.
A confermarlo è stata l’Assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, rispondendo questa mattina in Commissione Ambiente presieduta da Luca Marsico (Forza Italia) a una interrogazione presentata dal gruppo Movimento5Stelle sulle opere di ripristino ambientale conseguenti alla cessazione di attività della raffineria Tamoil di Cremona.
Tamoil Raffinazione S.p.A. ha sostenuto gli oneri di tutte le attività fino ad ora realizzate –ha aggiunto la Terzisia per le aree interne “Raffineria”, sia per quelle esterne “Canottieri”, con riguardo alla progettazione, alla realizzazione della caratterizzazione del sito, all’esecuzione di tutti gli impianti di messa in sicurezza e alla loro messa in esercizio, mantenimento e manutenzione. La società ha inoltre sostenuto tutti i costi delle verifiche ambientali eseguite da ARPA Lombardia”.
Come spiegato in Commissione dall’Assessore regionale all’Ambiente, il progetto di riconversione del sito Tamoil prevede che tutto il perimetro aziendale sia adibito a deposito operativo con un ampliamento dell’area di parcheggio. L’ampliamento dell’area adibita a deposito non darà luogo a incrementi occupazionali; Tamoil Raffinazione S.p.A. ha dichiarato che sono in corso incontri con un partner svizzero per lo sviluppo di un progetto all’avanguardia per la trasformazione di materie plastiche in petrolio denominato “P2P”. La società stessa si è dichiarata interessata al progetto ma è in attesa dell’acquisizione delle tecnologie da parte del partner per avviare l’attività su scala industriale.

Una seconda interrogazione, sempre presentata dal gruppo Movimento5Stelle, chiedeva chiarimenti su possibili rischi di inquinamento ambientale dovuti all’attività dell’acciaieria Arvedi di Cremona. “Nell’area dell’acciaieria Arvedi è attiva una stazione per il rilevamento della qualità dell’aria; più precisamente essa è situata nel centro abitato di Spinadesco ed è gestita da A.R.P.A. con oneri a carico della ditta stessa, per la misura di PM10, PM2.5, NO2 e ozono –ha chiarito l’Assessore Terzi-. Durante l’anno 2012 A.R.P.A. ha avviato un progetto mirato di approfondimento nell’ambito territoriale intorno al complesso industriale. In particolare sono stati effettuati campionamenti a Spinadesco e a Cremona,  in 2 periodi diversi, uno estivo ed uno invernale, per la durata di circa 2 mesi ciascuno. La relazione finale in ordine ai risultati di tale iniziativa è in corso di elaborazione”.
Claudia Terzi ha quindi ricordato come il Comune di Cremona, nel periodo compreso tra aprile 2011 e marzo 2012, con il supporto scientifico dell’Istituto Maugeri di Pavia, ha già effettuato un monitoraggio ad alta risoluzione spaziale di composti aerodispersi nel territorio di Cremona e Spinadesco. I dettagli del monitoraggio e i suoi risultati, comprese le raffigurazioni spaziali con le mappe di isoconcentrazione, sono disponibili sul sito web del Comune di Cremona e non hanno evidenziato rischi di inquinamento ambientale.