Milano, 5 luglio 2016 – La seduta odierna di Consiglio regionale si è conclusa poco prima delle ore 20 con l’approvazione di due mozioni relative a una richiesta di moratoria per le concessioni idroelettriche sul fiume Serio e al prelievo venatorio in deroga.
Le restanti mozioni all’ordine del giorno sulla sede centrale della Corte unificata europea dei brevetti, sulle criticità riguardanti il trasferimento di migranti clandestini in Lombardia, sulle iniziative da assumere a seguito del referendum sulla Brexit e sulla riqualificazione del presidio Corberi di Limbiate, come annunciato dal Presidente Raffaele Cattaneo, saranno iscritte all’ordine del giorno della prossima seduta di martedì 12 luglio.
Moratoria nuove concessioni idrolettriche sul fiume Serio in territorio bergamasco
Una moratoria di tutte le nuove concessioni di derivazione sul bacino del fiume Serio, almeno fino a quando non saranno elaborati il bilancio idrologico regionale da parte di ARPA e il programma di tutela e uso delle acque. La chiede la mozione approvata oggi all’unanimità in Consiglio regionale con 61 voti favorevoli, presentata dal M5Stelle (primo firmatario Dario Violi) e sottoscritta anche dagli altri Consiglieri regionali bergamaschi e da esponenti di tutti i gruppi consiliari.
“A fine aprile –ha spiegato Dario Violi– sono state presentate presso la Provincia di Bergamo due nuove istanze per la costruzione di altrettanti impianti idroelettrici ad acqua fluente nei Comuni di Vertova e Gazzaniga: i progetti prevedono la realizzazione di condotte forzate in cui verranno immesse le acque del Torrente Vertova, uno dei principali affluenti di destra del Serio, col rischio di impoverire ulteriormente il fiume Serio e aggravare i suoi già evidenti problemi di carenza d’acqua”.
A sostegno della richiesta di moratoria si sono espressi Lara Magoni (Lista Maroni), Silvana Santisi Saita (Lega Nord), Angelo Capelli (NCD – Lombardia Popolare), Iolanda Nanni (M5Stelle), Jacopo Scandella e Mario Barboni (PD).
L’Assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi ha confermato che Regione Lombardia, per quanto di propria competenza, si farà promotrice di questa richiesta e agirà nelle sedi e ai livelli competenti affinchè possa essere adottata la moratoria.
Sul fiume Serio sono infatti già presenti 30 impianti autorizzati di derivazione a uso idroelettrico che, complice la siccità del 2015, hanno messo gravemente a rischio l’intero ecosistema fluviale.
Prelievo venatorio in deroga alle specie storno, fringuello e peppola
Il tema della caccia in deroga torna di attualità in Consiglio regionale: via libera infatti a scrutinio segreto con 35 voti favorevoli, 24 contrari e 4 astenuti alla mozione presentata da Alessandro Sala (Lista Maroni), che impegna la Giunta ad adottare una delibera autorizzativa del prelievo venatorio in deroga alle specie storno, fringuello e peppola per la stagione venatoria 2016-1017. Il documento chiede inoltre alla Giunta regionale, qualora vi sia una impugnazione degli atti amministrativi davanti al TAR, di procedere alla richiesta di rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione europea e di impugnare davanti al TAR un eventuale atto di annullamento da parte del Consiglio dei Ministri. “I pareri rilasciati da ISPRA sono obbligatori, ma non vincolanti –ha sottolineato nel suo intervento il primo firmatario Alessandro Sala– e le Regioni, a fronte di valide motivazioni, possono quindi non tenerne conto: ritengo pertanto che sussistano tutte le ragioni per cui in Lombardia si possa autorizzare il prelievo venatorio di specie che tra l’altro, se presenti in numero consistente, possono creare danni significativi alla nostra agricoltura”.
La mozione è stata sottoscritta anche da alcuni esponenti dei gruppi Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, NCD e PD. Si sono espressi a favore della mozione i Consiglieri Mario Barboni (PD), Dario Bianchi e Fabio Rolfi (Lega Nord), che nei loro interventi hanno sottolineato come, pur consapevoli della difficoltà del percorso, sia comunque importante aprire un confronto con le istituzioni europee e nazionali, “anche perché –ha detto Fabio Rolfi- la caccia in deroga, a determinate condizioni, è comunque prevista dalla legge stessa, nonostante ISPRA rilasci ogni anno lo stesso identico parere fotocopia dell’anno precedente senza verificarne l’eventuale sussistenza”.
Hanno dichiarato il loro voto contrario Marco Carra (PD), Silvana Carcano e Giampietro Maccabiani (M5Stelle), che hanno evidenziato come questo sia “un atto pericoloso, che non rispetta le regole e presenta profili di illegittimità”.
L’Assessore regionale all’Agricoltura Giovanni Fava si è rimesso alla decisione dell’Assemblea regionale.
Aurelio Biassoni
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