“Anche l’audizione di oggi ha confermato come sul caso stamina i medici e gli operatori sanitari degli Spedali Civili di Brescia si sono sempre mossi con grande correttezza e nel pieno rispetto delle regole e delle disposizioni loro impartite, eseguendo nei fatti con rigore e scrupolosa osservanza le prescrizioni e le indicazioni fornite loro dagli Enti preposti”. A dichiararlo sono il Presidente della Commissione regionale Sanità e il relatore dell’indagine conoscitiva sul metodo stamina, dopo la relazione tenuta questa mattina in Commissione Sanità dal Direttore del Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica e Trapianto Midollo Osseo Pediatrico dell’azienda ospedaliera Spedali Civili di Brescia Carlo Porta, che ha ringraziato la Commissione per l’opportunità di intervenire e poter precisare il suo ruolo nella vicenda.
Porta ha detto di aver conosciuto per la prima volta Davide Vannoni, presidente di Stamina Foundation, in un incontro che si è svolto il 20 aprile 2011in Regione Lombardia presso la Direzione Generale della Sanità. ''In quella sede mi fu riferito –ha spiegato Porta- che una metodica come quella di cui si discuteva poteva essere applicata in forza della legge Turco-Fazio sulle cure compassionevoli. Vannoni poi mi ribadì che un protocollo analogo era già stato applicato in precedenza all'Ospedale Burlo Garofolo di Trieste, dove l'esperienza si era conclusa perchè i pazienti, trattati esclusivamente con cellule staminali mesenchimali, avevano presentato benefici transitori. Il protocollo che veniva proposto al Civile di Brescia, invece –ha sottolineato Porta – avrebbe consentito un beneficio più duraturo, seppur sempre nella prospettiva di cure di natura compassionevole''.
Da lì, come è noto, gli uffici di Brescia si attivarono per iniziare i trattamenti con il metodo Stamina.