Governance Trenord, presidente FNM Andrea Gibelli in Commissione Territorio: “Trenitalia, la società dello Stato faccia la sua parte per il trasporto pubblico” Presidente Raffaele Cattaneo: “Valutare la costituzione di un soggetto che abbia la forza di

Presidente Raffaele Cattaneo: “Valutare la costituzione di un soggetto che abbia la forza di essere una valida alternativa al monopolio nazionale

 

Milano, 26 maggio 2016 – “Vogliamo sederci intorno a un tavolo con Trenitalia perché la società di FS faccia la propria parte e contribuisca per quanto di propria competenza almeno a pareggiare gli investimenti già fatti da FNM. Trenitalia finora ha contribuito facendo confluire in Trenord un numero di treni molto al di sotto degli standard medi sia per qualità della flotta che del servizio. Obiettivo di FNM per il futuro è recuperare per nuovi investimenti risorse per 1 miliardo e 200 milioni; a questo punto vogliamo capire cosa intende fare Trenitalia”.

 

Lo ha detto questo pomeriggio il presidente di FNM Andrea Gibelli in Commissione Territorio, presieduta da Alessandro Sala (Lista Maroni). All’audizione ha preso parte anche il Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo (NCD), che ha sottolineato la necessità di “verificare se esistono le condizioni per costituire un soggetto a capitale pubblico e privato che sia in grado di rappresentare un'alternativa al monopolio nazionale di FS, che sta manifestando chiaramente la volontà di diventare operatore unico. Trenord nacque in Lombardia proprio con l’intento di rilanciare il trasporto ferroviario in Lombardia, e questa mission deve essere oggi consolidata”.

Regione Lombardia detiene il 57,57% del pacchetto azionario di FNM, che dal 2011 insieme a Trenitalia ha costituito Trenord, partecipata da entrambe al 50% con lo scopo principale di razionalizzare e ottimizzare il servizio ferroviario in Lombardia. “E’ in corso un dialogo con Ferrovie dello Stato sul quale debba essere il miglior assetto del trasporto pubblico locale in Lombardia e sul tema degli investimenti –ha spiegato Gibelli-, considerando che negli ultimi anni i finanziamenti sono stati garantiti solo da Regione Lombardia, che ha messo a disposizione tra il 2005 e il 2015 complessivamente 1 miliardo e 654 milioni di euro (874,5 milioni per i servizi e 779,7 per il materiale rotabile), di cui 640 milioni dal 2013 al 2015. In base al mandato che ho ricevuto dal presidente Roberto Maroni –ha proseguito Gibelliincontrerò a breve l’amministratore delegato e direttore generale del Gruppo Ferrovie dello Stato Renato Mazzoncini per proseguire una interlocuzione necessaria a garantire la crescita e lo sviluppo del sistema ferroviario lombardo. La discussione intorno a ciò che fa Regione Lombardia e ciò che invece non fa lo Stato italiano –ha sottolineato ancora Gibellinon riguarda solo l’area del Milanese, ma anche altre aree della Lombardia che hanno sempre avuto problemi di collegamento, soprattutto Mantova: Trenitalia deve garantire investimenti precisi anche sul trasporto regionale, non solo sull’Alta Velocità”.
Le corse giornaliere in Lombardia sono 2300 contro le 1738 di Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna messe insieme. Pertanto, secondo Gibelli, l’obiettivo deve essere la creazione anche nei trasporti di un attore analogo ad A2A nelle utility, con la forza e la massa finanziaria necessari a fare gli investimenti, sul modello della RATP, l’operatore di trasporto nell’Ile de France di Parigi.
Durante il dibattito Fabio Altitonante (Forza Italia) ha posto l’attenzione sull’opportunità di coinvolgere anche ATM in un possibile piano di sviluppo futuro di Trenord, mentre Alessandro Alfieri (PD) ha ribadito come “il tema della governance di Trenord, la cui nascita è stato un investimento di capitale politico e non solo finanziario, è di estrema delicatezza e serve pertanto un confronto che coinvolga tutto il Consiglio regionale”. Infine per i rappresentanti del M5Stelle Iolanda Nanni e Stefano Buffagniè necessario puntare alla maggioranza di Trenord per pianificare gli investimenti. Per farlo si potrebbe diminuire la quota di Regione Lombardia in Trenord dal 57,7% al 51% garantendo un rientro di capitali da investire sul materiale rotabile”.

 

Aurelio Biassoni
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