“L’eredità di Expo sarà candidare Milano a capitale morale del diritto al cibo. Expo è stata una potente macchina per creare relazioni, scambi, conoscenze reciproche e ponti tra le persone. Una occasione che la Lombardia ha saputo cogliere con intelligenza, facendo in modo che Expo 2015 fosse non solo una grande vetrina in termini di innovazione, cultura e attrattività, ma anche una feconda occasione per riflettere sui temi dell’alimentazione, sui limiti delle risorse e sui destini stessi dell’umanità. Ora con la candidatura di Milano a capitale mondiale dell’alimentazione abbiamo una grande opportunità per non disperdere il capitale che abbiamo creato e per confermare la vocazione di Milano e della Lombardia come punti di riferimento internazionali per il cibo e per tutto ciò che ruota intorno ad esso”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo introducendo questo pomeriggio a Palazzo Pirelli l’incontro con Hilal Elver, l'accademica turco-americana cui l'Onu ha affidato l'incarico di relatore speciale sul Diritto al Cibo.
Il Presidente Cattaneo ha ricordato i contenuti della Carta di Milano, sottoscritta da un milione e mezzo di persone e che “afferma il diritto al cibo come parte essenziale del più ampio diritto alla vita”, e ha sottolineato come i contenuti della Carta siano alla base della legge per il riconoscimento e la tutela del diritto al cibo, approvata dal Consiglio regionale lombardo nel novembre dello scorso anno. “Un provvedimento di cui sono stato primo firmatario –ha detto Raffaele Cattaneo– che delinea un approccio integrato di lotta alla povertà con l’obiettivo di ridistribuire in modo equo le eccedenze ed eliminare entro il 2025 almeno il 50% degli sprechi alimentari in Lombardia”.
Un convinto riconoscimento del ruolo internazionale di Milano nel campo dell’alimentazione e della lotta alla fame nel mondo è giunto da Hilal Elver, che nella sua relazione ha sottolineato come l’obiettivo di ridurre gli sprechi alimentari e la fame nel mondo sia possibile solo se tutti i Paesi e le Nazioni riusciranno a sviluppare una adeguata sensibilità sul tema a fronte delle evidenti differenze e disparità oggi presenti. La Elver si è quindi soffermata sulla grande importanza e necessità di coinvolgere direttamente in questo processo gli agricoltori, che vanno maggiormente tutelati e incentivati a mantenere intatte le rispettive proprietà e a proseguire le loro attività produttive.
I lavori di questo pomeriggio a Palazzo Pirelli sono stati occasione per fare il punto sul percorso tracciato dal Manifesto per Milano Capitale mondiale dell’alimentazione, presentato ufficialmente il 15 febbraio scorso e al quale hanno già aderito da tutto il mondo oltre 50 soggetti tra cui la FAO, l’ONU e la Commissione europea. La candidatura di Milano a capitale mondiale dell’alimentazione è promossa dal Milan Center for Food Law and Policy presieduto da Livia Pomodoro, che nel suo intervento ha evidenziato come “la nostra è una rete aperta a coloro che vogliono sviluppare il tema del diritto a un cibo adeguato per tutti, consapevoli che in futuro possa esserci cibo sufficiente per tutti, ma con il rischio di avere metà della popolazione mondiale super nutrita e la restante metà sotto nutrita”.
Oggi nel mondo circa 800 milioni di persone soffrono di fame cronica e più di due miliardi sono malnutrite: ciò nonostante ogni anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo viene sprecato. Da qui, raccogliendo l’eredità di Expo Milano 2015, ha preso spunto la grande campagna di mobilitazione promossa dal Milan Center for Food Law and Policy per raggiungere l’obiettivo “Fame zero” entro il 2030.
All’incontro di oggi erano presenti anche i rappresentati degli istituti universitari lombardi e delle Università di Genova e Torino, del Banco Alimentare e di numerose cooperative, fondazioni e realtà sociali operanti nel campo dell’alimentazione, amministratori dei Comuni di Milano, Genova e Torino, e i rappresentanti delle principali associazioni di categoria del mondo agricolo come Coldiretti e CIA.