Riforme: il Consiglio approva all’unanimità un ordine del giorno

Il Consiglio regionale della Lombardia rivendica maggiore autonomia confermando quanto già contenuto nella proposta di referendum approvata dall’Aula e chiede la revisione dell’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione terzo comma per facilitare il regionalismo differenziato e il riparto delle competenze.

Il parlamento lombardo sollecita l’applicazione dei costi standard ed evidenzia la necessità di continuare a garantire il funzionamento dei gruppi consiliari, superando le norme previste nel disegno di legge AS1429-B.

Sono questi i punti principali dell’ordine del giorno approvato questo pomeriggio all’unanimità (solo il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto) dal parlamento lombardo, che ha così condiviso il documento sulle prospettive di riforma costituzionale presentato dal Presidente del Consiglio Raffaele Cattaneo e proposto dalla Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali italiani. Il documento è stato firmato dalla maggior parte dei capigruppo consiliari.

“Con questo ordine del giorno il Consiglio chiede maggiore autonomia per la Lombardia e, prima che venga approvata la riforma, che il Governo tenga conto dei punti segnalati nel nostro documento affinché riconosca maggiori competenze per le regioni alla luce dell'articolo 116 terzo comma", ha affermato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo.

Nello specifico, si tratta di quelle parti degli articoli 30 e 31 del testo di riforma costituzionale (art. 117) che sottraggono competenze che tradizionalmente sono proprie dell’ambito regionale per riportarle a quella esclusiva dello Stato, cancellando tutte le competenze concorrenti.

Il documento approvato dalla Conferenza dei Presidenti e condiviso oggi dal Consiglio regionale lombardo chiede, in particolare, che restino in capo alle Regioni materie e competenze necessarie per l’esercizio di una compiuta funzione legislativa regionale quali ad esempio il coordinamento della finanza pubblica, l’ordinamento degli Enti locali, le politiche attive del lavoro e della formazione professionale.

L'ordine del giorno prevede che il Presidente del Consiglio e il Presidente della Regione si impegnino a promuovere i contenuti del documento presso le competenti sedi parlamentari.