“Avremmo bisogno di un’Italia più semplice e di un dibattito più complesso sulle riforme: nel nostro Paese sta avvenendo esattamente il contrario”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo, intervenendo al Convegno ‘Riforma dei servizi dello Stato e spending review’ in Università Bocconi. “Non è certamente semplificando la questione che otterremo delle riforme migliori, semmai attraverso analisi più approfondite sul tema delle competenze e degli obiettivi”. Nel corso dei lavori, in cui è stata presentata la ricerca su ‘Opportunità e criticità del riassetto dei servizi pubblici nell’ottica di una riorganizzazione dello Stato’ a cura di CERTeT, Assolombarda e Fondazione Edison, il Presidente ha sottolineato come “dal punto di vista della spesa i dati dimostrano che i tagli lineari producono effetti negativi perché penalizzano chi è più virtuoso” e come “non sia possibile razionalizzare la spesa se non si chiariscono le competenze”. Cattaneo ha aggiunto che “nel 2010, la spesa della pubblica amministrazione, centrale e locale, e delle imprese controllate dalla Regione e dagli Enti Locali in Lombardia è stata di 146,7 miliardi, di cui 11,5 per investimenti e 135,2 in conto corrente. La spesa complessiva continua ad essere prevalentemente centrale: se consideriamo tutta la spesa, compresa la previdenza e il servizio del debito, anche in Lombardia il livello centrale ne controlla il 68%”. E in questo consiste, secondo Cattaneo, “il punto di fallimento del regionalismo: l’aver ottenuto delle competenze, senza leve vere su cui intervenire per gestire in maniera più efficiente i servizi sul territorio”. “Il nodo politico – ha proseguito Cattaneo – è premiare le Regioni gestiscono meglio le risorse e non creano sprechi, in un momento in cui la tendenza da parte dello Stato purtroppo non è certo quella di incentivare le Regioni virtuose. La valutazione delle politiche, in questo senso, sono uno strumento indispensabile per fornire dati oggettivi e migliorare”. In chiusura il Presidente del Consiglio regionale ha toccato il tema delle riforme costituzionali: “Il vero nodo su cui occorre intervenire è sulla modifica del Titolo V, dove si gioca la partita del futuro degli enti locali, il cui esito non dovrà essere quello di un nuovo centralismo di ritorno”.
- 1 Febbraio, 2013
- 12:00 am
- Categorie: Lombardia Quotidiano