“Un presidio della memoria”. Così il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani definisce la cerimonia di commemorazione dello schianto dell’aereo contro il Grattacielo Pirelli che si svolgerà domani, martedì 18 aprile, alle ore 17 al 26° piano di Palazzo Pirelli.
Era il 18 aprile 2002 quando, alle ore 17.50, un piccolo aereo da turismo colpì il Pirellone all’altezza del 26esimo piano procurando danni gravissimi e rendendo l’intero edifico inagibile. Nello schianto morirono tre persone: oltre al pilota, due dipendenti dell’ufficio legislativo della Giunta, Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito.
“Sono passati ventun anni da quella tragedia – ha ricordato il Presidente Federico Romani, che domani introdurrà la cerimonia di commemorazione-. È una ferita ancora aperta che ogni anno riporta le nostre menti e i nostri cuori al pensiero di Anna Maria e Alessandra, due giovani donne morte mentre lavoravano con responsabilità, concretezza e senso del dovere per l’istituzione regionale e per tutti i cittadini lombardi. Un dolore attenuato solo dalla presenza di tante persone che, a distanza di oltre vent’anni, condividono ancora quel ricordo. La capacità di essere una comunità unita, anche nella disperazione e nella sofferenza, è l’insegnamento principale che ci lascia quella tragedia”.
Il piano dove lavoravano le due dipendenti rimaste uccise, il ventiseiesimo, dopo il restauro del Palazzo è diventato il Piano della Memoria, uno spazio aperto dedicato al raccoglimento e alla riflessione.
Alla cerimonia saranno presenti anche il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, un rappresentante dell’Avvocatura, il fratello di Anna Maria Rapetti Giovanni e il figlio Francesco, e la collega Rosangela Capuzzolo.
La tragedia del Pirellone si verificò otto mesi dopo quella delle Torri Gemelle. L’Assemblea regionale per i tre anni successivi si riunì in una tensostruttura realizzata ad hoc su un’area in va Melchiorre Gioia. Fu allora che nacque l’idea di accorpare tutti gli uffici della Giunta in un unico edifico – l’attuale Palazzo Lombardia – e di dedicare Palazzo Pirelli, opportunamente restaurato e ammodernato nelle sue dotazioni tecnologiche, a sede esclusiva del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari.